La Cina torna di moda. Dopo la flessione accusata tra il 2012 ed il 2013, dati alla mano, sembra che gli ostacoli alla crescita del settore enoico nel gigante asiatico stiano sparendo tutti, uno dopo l’altro. E lo dicono i numeri, che raccontano di una produzione enoica triplicata tra il 2000 ed il 2013, di una superficie vitata cresciuta, nello stesso periodo, del 127%, che fa della Cina il secondo Paese al mondo per vigneti, a quota 799.000 ettari (dati dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), dietro alla sola Spagna. Ma quello che fa davvero ben sperare, tanto da far dire ad Euromonitor che il Paese è ormai pronto per diventare i primo mercato al mondo per consumi già nel 2017, è l’andamento dei consumi.
A partire proprio dal numero dei wine lover, arrivato a quota 38 milioni, il doppio di tre anni fa, che nel 2014 hanno bevuto, complessivamente, 17 milioni di ettolitri di vino, come rivelano i numeri del report di Wine Intelligence “China Wine Market Landscape”.
L’aspetto più importante per chi, come l’Italia, il vino lo produce, e deve provare a conquistare mercati nuovi, è che la cultura del vino in Cina continua a crescere, c’è sempre maggior consapevolezza, ed il consumatore cinese sta imparando a scegliere le bottiglie che preferisce più che quelle da collezione, mettendosi così alle spalle il pericolo di nuove speculazioni che, dopo il boom di Bordeaux, rischia di colpire la Borgogna. Certo, la diffusione dei vini importati è ancora limitata a tre grandi centri urbani, Shanghai, Pechino e Shenzhen, ed alle classi più agiate, ma questa nuova mentalità, quella del “comprare per bere”, è un’ottima notizia per la costruzione di un mercato sostenibile in una dinamica di lungo respiro. E che la Cina sia un buon mercato, anche a livello di prezzo medio, lo raccontano i dati di consumo: se nella chart dei Paesi importatori è alla quarta posizione, in termini di valori, a quota 1,2 miliardi di euro, dietro a Stati Uniti, Regno Unito e Germania, in termini di volumi scivola alla sesta posizione, con 3,9 milioni di ettolitri importati, superata anche da Francia e Russia.
[via Wine News]