Sarebbe stata un’ottima annata, ma la mosca olearia e la siccità hanno fatto strage. E gli imbroglioni sono al lavoro. “La truffa è in atto: ci sono navi nel Mediterraneo alla ricerca di documenti falsi per entrare in Italia dalla Tunisia o dalla Turchia con olio prodotto laggiù”. L’allarme lanciato dalla Coldiretti sulle conseguenze nefaste del crollo di produzione dell’olio d’oliva in Italia nell’annata 2014, trova conferme precise nella testimonianza di un importante produttore calabrese, il marchese Pierluigi Taccone, a capo dell’azienda agricola Acton di Leporano, 300 ettari nella piana di Gioia Tauro. A permettere la truffa, afferma, sono gli stessi olivicoltori.
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