Si è tenuta la scorsa settimana in Sardegna la convention nazionale del Gruppo Sigma dove sono stati presentati i progetti del gruppo ai soci ed alla stampa. Contrariamente a quello che ci si aspetta da un evento di questo tipo, le attività sono state gestite come un vero e proprio workshop, e non come una classica carrellata di dati e cifre.
Il dibattito è stato movimentato da un tagliente Vincenzo Tassinari (Presidente Coop Italia) che ha dipinto un quadro molto realistico della situazione economica italiana e del ruolo della GDO.
Secondo Tassinari, infatti, è ormai chiaro che un mito è caduto: quello che il mercato alimentare sia neutro, o quasi, rispetto alle condizioni economiche (“la gente deve sempre mangiare…”). Sta di fatto che la GDO perde a rete omogenea proprio a causa del calo dei consumi, e perde a rete corrente perché gli imprenditori stentano ad investire in un quadro cosi instabile. Tra il 2003-2010 infatti – dice Tassinati – i prezzi della GDO sono aumentati del 5%, contro un 15% dell’inflazione calcolata dall’Istat ed un aumento dei prezzi ei servizi che è arrivato al 29%. Questi dati si possono interpretare solo in un modo, secondo Tassinari: da un lato c’è chi ha approfittato del cambio lira-euro ed ha continuato ad aumentare i prezzi, dall’altro è evidente il contributo che la GDO ha dato un questi anni alla sostenibilità della crisi.
Ma quali sono, secondo Tassinari le contromisure da prendere? Il governo dovrebbe da un lato sviluppare una politica di sostegno alle famiglie (es. il progetto Food Stamp negli USA) per far aumentare i consumi e dall’altro liberalizzare per aumentare i potere d’acquisto dei cittadini.
Per il futuro occorrerà –prosegue Tassinari – mettere al centro dell’attenzione il consumatore. Avremo a che fare con un consumatore più povero, più vecchio, più straniero e più etico: la parola d’ordine dovrà essere “SOBRIETA’”, in un momento di crisi i valori della cooperazione sono attuali e quelli giusti da valorizzare.
Occorre ricalibrare l’offerta e puntare sulla marca commerciale che personalizza e distingue l’insegna: in futuro il consumatore sceglierà prima l’insegna poi il prodotto.
Si dovrà puntare sempre di più sull’efficienza, a livello di sistema paese e a livello di imprese distributive: anche l’industria di marca dovrà collaborare al miglioramento dell’efficienza.
Grande spazio ha avuto il tema della prossimità con l’intervento del Prof. Sandro Castaldo docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Bocconi, che ha tenuto una vera e propria lezione sulle prospettive di innovazione della distribuzione.
Altri interventi del management Sigma, dal Presidente Antonello Basciu, al Direttore Generale Davide Rossi, al Direttore Commerciale Davide Cozzarolo, hanno messo in evidenza le strategie del Gruppo: si è parlato dell’allargamento della base sociale concretizzato con l’ingresso di nuovi gruppi (Multicedi sicuramente e poi forse qualcuno in Puglia), al progetto di ridefinizione dei format e conseguentemente degli assortimenti, dell’evoluzione della marca commerciale nelle sue vari declinazioni Sigma, Scelto (premium price), Con&Senza (prodotti wellness e salutistici), Risparmio (con un forte contenuto di convenienza) ed infine della nuova campagna pubblicitaria televisiva nazionale collegata al concorso “vinci vinci!”.
Particolarmente interessante sono stati i dettagli del contratto che lega Sigma a Coop. Il recente avvio da parte dell’Antitrust di un’indagine sulle supercentrali d’acquisto italiane ha certamente creato qualche preoccupazione in seno ai soci di Centrale Italiana, la prima supercentrale nazionale, tanto più in un periodo caratterizzato dall’instabilità di molte centrali, ma la sicurezza di Tassinari in merito è stata assoluta (ben vengano le indagini!) . E’ emerso che Sigma ha contrattualizzato la sua partecipazione a Centrale Italiana non in maniera diretta ma tramite Coop Italia, garantendosi cosi stabilità futura anche in caso di problemi della Centrale stessa. Scelta che sottolinea la lungimiranza del gruppo dirigente e che contribuisce a dare ai soci, grandi e piccoli, certezze sul futuro e serenità negli investimenti.