L’export italiano di ortofrutta sta mostrando segnali di crescita significativa, confermando il ruolo strategico di questo comparto per l’agroalimentare italiano. Le proiezioni indicano un possibile superamento dei 6 miliardi di euro entro la fine del 2024, grazie performance positive e una domanda crescente sui mercati internazionali.
Nei primi tre trimestri del 2024, l’export di ortofrutta fresca ha registrato una crescita dell’
8,9% in volume, pari a 2.790.628 tonnellate, e un incremento del 5,7% in valore, superando i 4,2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche il primo semestre del 2024 ha evidenziato una performance positiva con un incremento del 5% in volume e una crescita del 3% in valore, raggiungendo un valore totale vicino ai 2,8 miliardi di euro. Tra i settori che hanno trainato l’export si segnalano i tuberi, i legumi e gli ortaggi, con un aumento dell’11,4% in quantità, e gli agrumi, che hanno registrato un incremento del 12,6% in volume.
Nonostante i dati positivi dell’export, il saldo della bilancia commerciale resta sfidante. Nei primi tre trimestri del 2024, le importazioni di ortofrutta hanno superato i 3 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,8%, e hanno raggiunto i 4 miliardi di euro, registrando una crescita del 7,6%. Il saldo commerciale, pur migliorato in termini di volume, è risultato negativo in valore, scendendo a poco più di 75 milioni di euro. Alcuni settori hanno mostrato difficoltà significative, come il kiwi, il cui export è diminuito del 29,6% in volume rispetto al 2023 a causa di crisi produttive, e le pere, che hanno subito un calo drastico del 64% in volume.
L’export di ortofrutta italiana continua a crescere anche in nuovi mercati internazionali, confermando l’attrattività dei prodotti Made in Italy. Tuttavia, permangono sfide legate ai conflitti internazionali e ai blocchi commerciali che hanno impattato le esportazioni verso alcune aree, come l’Asia e il Medio Oriente.
L’export italiano di ortofrutta è destinato a mantenere un trend positivo, spinto dalla qualità e dalla diversificazione dei prodotti. Tuttavia, le criticità in alcuni comparti, come kiwi e pere, richiedono interventi mirati per garantire stabilità e competitività. In un contesto globale sempre più complesso, è fondamentale continuare a investire in innovazione, sostenibilità e aperture verso nuovi mercati per consolidare ulteriormente la leadership italiana nel settore agroalimentare.
(fonte: dati Istat elaborati da Fruitimprese)