In un panorama sempre più competitivo, le aziende devono reinventarsi e trovare nuove modalità di crescita. Federico Gialdi, CEO di Negri e CFO di Comal, racconta in questa intervista esclusiva le strategie di integrazione tra le due realtà, le opportunità offerte dal mercato e l’importanza del servizio per differenziarsi. Con un occhio al futuro e un forte legame con le rispettive identità aziendali, Comal e Negri puntano a costruire un modello sinergico capace di rispondere alle sfide.
D: Comal e Negri sono due realtà consolidate. Come descriveresti il contesto di mercato che avete affrontato nel 2024?
Il mercato del 2024 è stato estremamente competitivo. I clienti sono più esigenti e i margini di manovra si restringono. Questo ci spinge a non lasciare nulla al caso e a cogliere ogni opportunità che si presenti. Vogliamo crescere e sviluppare sia nuovi clienti che fatturati, ampliando il nostro business. Per questo motivo, stiamo puntando molto sulle sinergie tra Comal e Negri.
D: Parlando di sinergie, cosa significa concretamente per voi integrare queste due realtà?
Integrare non significa confondere le identità di Comal e Negri. Ognuna manterrà il proprio focus. Comal continuerà a concentrarsi sui distributori, food service e sul canale ristorazione, mentre Negri resterà focalizzata sul normal trade e sui prodotti premium. Tuttavia, stiamo lavorando per creare un dialogo tra le due divisioni, così da sfruttare le reciproche opportunità di cross-selling. Ad esempio, un cliente Comal che necessiti di prodotti premium può essere servito da Negri, e viceversa.
D: Quali sono le opportunità più evidenti che state esplorando attraverso il cross-selling?
Per Negri, stiamo puntando a servire il canale delle pizzerie gourmet e della ristorazione di alta qualità. Oggi, anche le pizzerie cercano prodotti premium, come una mortadella o un prosciutto cotto nazionale di fascia alta. Qui possiamo entrare attraverso i distributori che già lavorano con Comal. Per Comal, invece, l’opportunità risiede nell’espandere il proprio raggio d’azione verso clienti tradizionali di Negri, come il normal trade o i negozi indipendenti. Questo tipo di interazione ci consente di massimizzare l’efficienza e offrire un servizio completo ai clienti.
D: A proposito di servizio, quale valore aggiunto offrite per distinguervi in un mercato così competitivo?
Oggi l’arma vincente è il servizio: tempestività, puntualità e capacità di rispondere alle necessità del cliente in tempo reale. In un contesto in cui i clienti gestiscono scorte sempre più ridotte, è fondamentale garantire consegne rapide e affidabili. Per questo, il ruolo del distributore diventa cruciale: è lui che può coprire il territorio e fungere da ponte tra noi e i clienti finali.
D: Come vedi l’evoluzione del normal trade, un canale storico per Negri?
Il normal trade sta cambiando profondamente. Non è più il negozio specializzato di una volta, ma si avvicina sempre di più al supermercato indipendente o “defidelizzato”.
Questo comporta una riorganizzazione anche a livello logistico e operativo. Tuttavia, resta un canale fondamentale per noi, soprattutto se integrato con le sinergie che stiamo costruendo.
D: Quali sono le prossime sfide per Comal e Negri?
La sfida più grande è quella di consolidare questa integrazione senza perdere di vista l’identità di ciascuna divisione. Dobbiamo essere capaci di adattarci all’evoluzione del mercato, sfruttare le sinergie e garantire ai clienti un servizio eccellente. Siamo sulla buona strada e il 2024 ha rappresentato un anno cruciale per costruire il nostro futuro.