Nel mercato odierno, tutti gli stakeholder, dalle aziende produttrici alla grande distribuzione, fino ovviamente ai consumatori, comprendono ormai pienamente l’importanza dei temi legati alla sostenibilità e ad un migliore utilizzo delle risorse, improntando di conseguenza le proprie azioni, in qualsiasi ambito, ad una riduzione dell’impatto ambientale.
A tal proposito, guardando al settore food & beverage, un’importanza sempre maggiore viene assegnata alle scelte in ambito di packaging. Numerose ricerche di mercato, infatti, dimostrano come i consumatori europei considerino la scelta di opzioni di packaging più sostenibili uno degli strumenti più concreti, nell’ambito della loro vita quotidiana, per contribuire positivamente al benessere del pianeta e combattere in generale il cambiamento climatico. Allo stesso tempo, si aspettano dai brand e dalle aziende produttrici un impegno concreto, offrendogli la possibilità di scegliere confezioni sempre migliori e a minor impatto, aggiungendo alla soddisfazione dell’acquisto del proprio prodotto preferito la sensazione di aver compiuto una scelta responsabile.
E questa missione è da sempre parte integrante del percorso di SIG, azienda leader nell’ambito del confezionamento asettico, con un ampio portafoglio di soluzioni di packaging che spaziano dai cartoni asettici per bevande, i cosiddetti “brick”, alle spouted pouches e alle bag-in-box.
“Tutto in un’ottica di sistema” ci spiega Giovanni Micheletto, Managing Director di SIG per Italia, Spagna e Sud-Est Europa, “nel senso che SIG non si limita alla fornitura delle confezioni, ma si occupa anche delle macchine riempitrici e ovviamente del supporto tecnico”.
Prima di affrontare il tema della sostenibilità, come riassumerebbe le caratteristiche principali di SIG?
Una delle parole chiave per noi è “flessibilità”. Una parola che, come sa chi ci conosce, è quasi un’ossessione. Flessibilità che si può riscontrare in tutta la nostra gamma di riempitrici e di soluzioni di confezionamento. Faccio un esempio per quanto riguarda il mondo del cartone, il nostro business storico: su una stessa riempitrice i nostri clienti possono riempire confezioni di vari volumi e in alcuni casi anche con formati e forme diverse, con cambi macchina di pochi minuti che non minano in nessun modo l’efficienza produttiva. Un’altra parola chiave. E questo si applica ovviamente anche al tema sostenibilità
Cosa intende? Come si legano flessibilità e sostenibilità?
Come ci dicevamo, all’interno del nostro percorso d’ innovazione la sostenibilità gioca un ruolo particolarmente rilevante. Di base le nostre soluzioni di packaging offrono già delle performance ambientali nettamente superiori ad altri materiali di confezionamento, come certificato da studi “LCA” sul ciclo di vita delle confezioni, ma ciononostante continuiamo a lavorare affinché diventino ancora migliori. Tanto che abbiamo sviluppato un portafoglio dedicato, chiamato SIG Terra, che offre opzioni ancora più sostenibili per i nostri clienti. Ad esempio, parlando di confezioni in cartone, possiamo offrire confezioni per prodotti a lunga conservazione senza strato di alluminio e/o legate a polimeri di origine vegetale al posto di quelli d’origine fossile. E veniamo alla flessibilità, queste confezioni possono essere utilizzate esattamente sulle stesse macchine già in mano ai nostri clienti, che possono anche alternare queste strutture alle strutture standard
Molto interessante, specialmente il tema del senza alluminio. Può darci qualche ulteriore dettaglio?
Assolutamente, questa innovazione risulta essere particolarmente rilevante e richiesta dai nostri clienti. Per fare un po’ di chiarezza l’alluminio è un elemento fondamentale nelle confezioni in cartone, perché permette la protezione nel tempo del contenuto, garantendone qualità e stabilità anche nel lungo periodo, evitando sprechi alimentari. Pur rappresentando una piccolissima parte delle nostre confezioni, circa il 5%, eliminare l’alluminio permette di ridurre di circa il 25% le emissioni di CO2 legate alle confezioni in cartone (secondo analisi del ciclo di vita del prodotto). Capiamo bene che questa è una grande opportunità di miglioramento per l’intera industria oltre a rendere molto più semplice il riciclo delle confezioni grazie alla semplificazione della loro struttura.
E come ha fatto SIG ad eliminare l’alluminio dalla proprie confezioni?
In realtà SIG, già dal 2010, è in grado di offrire una confezione in cartone asettica senza alluminio per latte e panna da cucina. E recentemente abbiamo festeggiato i 3 miliardi di confezioni senza alluminio vendute in Europa. Un traguardo che ci rende molto orgogliosi! E come ulteriore passo in avanti abbiamo recentemente lanciato una nuova innovazione, SIG Terra Alu-free Full Barrier che permette di ampliare le categorie merceologiche, aggiungendo a latte e panna anche succhi e bevande vegetali, e questo senza alcun compromesso in termini di shelf-life e di qualità del prodotto.
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