Nel 2023, i dati pubblicati da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) mostrano che l’export di salumi italiani ha registrato una crescita significativa. Sono state esportate 206.859 tonnellate, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente, per un valore complessivo di 2.157,6 milioni di euro, in crescita dell’8,7%. Tra i principali prodotti esportati, i salami hanno raggiunto le 47.491 tonnellate (+7,5%), per un valore di 567,2 milioni di euro (+13,9%). La mortadella e i wurstel, con 44.352 tonnellate esportate, hanno registrato una crescita del 13,1% e un valore di 213,6 milioni di euro, in aumento del 20%. Anche il prosciutto cotto ha visto un incremento, con 23.710 tonnellate (+6,1%) per un valore di 201,9 milioni di euro (+12,2%). Unica eccezione è la pancetta stagionata, che ha riportato un calo del 2,1% in volume e dello 0,7% in valore.
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, l’export verso i Paesi dell’Unione Europea è cresciuto dell’8,8% in volume, raggiungendo le 147.831 tonnellate, e del 10% in valore, arrivando a 1.464,2 milioni di euro. La Germania si conferma primo partner commerciale, con una crescita del 6,7%, seguita dalla Francia (+7,5%) e dal Belgio, che ha registrato un incremento del 10,2% in volume e del 10% in valore. Sul fronte extra-UE, si osserva una leggera diminuzione dell’export verso gli Stati Uniti (-1,4%), mentre il Regno Unito ha segnato un incremento del 6,6%.
La crescita dell’export è stata sostenuta dall’apertura del mercato statunitense per alcuni prodotti, dalla ripresa post-Brexit nel mercato britannico e dall’apprezzamento crescente dei salumi italiani in Nord America. I dati dei primi mesi del 2024 confermano il trend positivo, con un aumento del 13,4% in volume e del 17,9% in valore nei primi due mesi dell’anno, evidenziando il successo dei salumi italiani sia nei mercati UE che extra-UE.
Nonostante alcune sfide, come la peste suina africana e le restrizioni in alcuni mercati asiatici, l’export di salumi italiani ha dimostrato una notevole resilienza e capacità di crescita nel 2023, consolidandosi come uno dei settori trainanti dell’export agroalimentare italiano.