Che sia in cialde, capsule, oppure frutto dell’intramontabile moka, il caffè resta per gli italiani una bevanda quasi insostituibile, da gustare in momenti ben precisi distribuiti lungo l’arco della giornata.
Un prodotto che rappresenta quindi un assortimento sempre molto importante anche per la grande distribuzione che, specie negli ultimi anni, si è dovuta allineare – così come l’industria – ai profondi cambiamenti nelle abitudini dei consumatori per la sempre più larga diffusione di capsule e cialde.
Un fenomeno che dopo essersi consolidato ha, di fatto, avviato ulteriori mutamenti all’interno della categoria con una costante ricerca di qualità da parte di una clientela sempre più esigente e, di pari passo, verso una sempre più estesa richiesta di sostenibilità del prodotto come del suo packaging.
Questi i temi che girano attorno ai sell out e che vedono mutamenti (i dati forniti da Nielsen IQ li certificano) all’interno dei segmenti della categoria.
Le analisi dei dati di vendita della categoria del caffè all’interno della GDO italiana, nel perimetro che include Supermercati, Ipermercati, Liberi servizi e Discount fanno riferimento all’anno terminante febbraio 2024 ed è emblematico il fatto che il fatturato complessivo sia arrivato a 1,64 miliardi di euro, un dato eccezionale che va analizzato in profondità per comprendere l’influenza della MDD, l’incidenza delle vendite dei discount, della pressione promozionale, della dinamicità delle vendite diverse da territorio a territorio, insomma un’analisi profonda che ci deve portare certezze sulle necessità del futuro.
Entriamo subito nel merito dei numeri.
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