In queste settimane di pubblicazioni relative a studi ed aggiornamenti sulle quote di mercato della GDO italiana, ottenute con l’analisi dei bilanci di esercizio di tutti gli affiliati ed i Cedi della GDO, grazie al supporto di Istituto Georetail Italia, si è chiarito bene come la leadership di Conad sia – sulla base appunto degli ultimi bilanci – ancora salva, seppur insidiata da Selex.
Conad è una grande organizzazione che opera con diverse (poche) cooperative sul territorio nazionale le quali, a loro volta, arrivano al consumatore finale attraverso i soci delle rispettive.
Nella verifica del fatturato prodotto da Conad nazionale, pubblicato nelle quote di mercato per insegna (e Centrali), non abbiamo compiuto un’analisi verticale sulle singole cooperative del leader di mercato, cercando di comprendere quali sono le dinamiche evolutive interne in seno alla Centrale.
Conad e Selex non sono più i Re dei supermercati. E’ rivoluzione discount
Centrale che, si ricorda, dopo venti anni circa, è orfana di Francesco Pugliese, suo storico Ad. La direzione generale è salda in mano a Francesco Avanzini, ma non vi è dubbio che il potere delle cooperative socie oggi è sicuramente più centrale rispetto agli anni passati.
Ebbene, con il supporto dell’Istituto Georetail Italia entreremo nel merito dei ricavi alle vendite (quindi analizzando i fatturati di tutti i soci proprietari o gestori di punti vendita in tutta Italia, non i fatturati delle cooperative socie di Conad Italia) delle organizzazioni di Conad per comprendere le dinamiche evolutive in corso.
Un punto fermo: la società cooperativa, per il quinto anno consecutivo, ha chiuso il 2023 da primo operatore della Grande Distribuzione italiana con un fatturato di circa 20 miliardi e una quota di mercato parti al 15%.
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