
La IV gamma in Italia vale oggi circa un miliardo di Euro e per quanto il prodotto sia noto e diffuso tra gli acquisti del 93% dei consumatori del nostro paese, a causa della forte crisi dovuta all’inflazione, il segmento rischia che la proprietà e talvolta persino la produzione si spostino all’estero.
Capita infatti che l’aumento dei prezzi colpisca l’intera filiera, non permettendo sempre di coprire i costi produttivi di molte aziende che, in crisi, diventano facile preda di fondi o di multinazionali estere.
Queste ultime primeggiano molto spesso nel segmento grazie proprio a dei prezzi non regolamentati che mettono in difficoltà la concorrenza italiana.
Per questo il mercato della IV gamma necessita di aziende che impieghino risorse nella qualità di prodotto e in una produzione sostenibile, fornendo valore al comparto; necessita di aziende che credano nel ricambio generazionale e che investano nella comunicazione per promuovere questi valori profondi e concreti mettendo al corrente il consumatore di cosa sta acquistando.
Nel panorama delle realtà nazionali c’è un’azienda che rispecchia questi requisiti: la Ambruosi & Viscardi, uno dei maggiori player nel comparto delle insalate e verdure fresche in IV gamma.
Oggi è di nuovo nostro ospite l’amministratore unico dell’azienda agricola Nicola Ambruosi a cui chiediamo quali sono i fattori che stanno permettendo la crescita dell’azienda nonostante le particolari contingenze di mercato.
«Naturalmente si tratta di un insieme di fattori. Ormai siamo conosciuti per le nostre peculiarità legate alla sostenibilità, ma non molti sanno cosa questo significhi in termini di tecnologia e quanto abbiamo integrato la cultura agricola tradizionale con l’agronomia moderna”»
Che cosa intende con questo?
«Voglio dire che oltre alla sostenibilità aziendale ci viene riconosciuta una grande qualità. Ma molti non sanno che è dovuta sia all’esperienza contadina, di cui andiamo molto fieri in quanto produttori e non commercializzatori dei prodotti, sia alla applicazione di tecniche agronomiche che promuovono la salubrità del prodotto»
Può essere più specifico?
«Ad esempio prima delle coltivazioni facciamo analisi multiresiduali del suolo e microbiologiche delle acque e la verifica di tutti i parametri chimici delle acque di irrigazione per accertarci della salubrità dell’ambiente in cui andremo a piantare le nostre insalate e verdure.
Durante la coltivazione poi usiamo delle tecniche di biocontrollo di precisione che ci consentono di azzerare i residui di agrofarmaci, come l’utilizzo di agenti microbiologici o il lancio con il drone di insetti utili come antagonisti di insetti dannosi (piuttosto che utilizzare insetticidi chimici di sintesi).
Questo ci consente, nel momento dell’analisi multiresiduale pre-raccolta, di non trovare residui di fitofarmaci.
In aggiunta pratichiamo una concimazione di precisione sulla base di mappature realizzate con immagini satellitari in modo da fornire il giusto nutrimento alle piante che ne hanno necessità.
Inoltre in ogni sito di coltivazione sono installate delle centraline microclimatiche per il monitoraggio dei parametri agronomici che ci aiutano nella scelta del momento giusto per effettuare interventi irrigui, agronomici e fitosanitari.
Infine proteggiamo le colture con una strategia oculata che ha il nome di “difesa integrata” che consiste nella razionalizzazione degli interventi chimici ed in più concerne l’utilizzo di mezzi agronomici come la scelta di varietà resistenti alle malattie.
In buona sostanza abbiamo trasportato la conoscenza contadina nel nuovo secolo appropriandoci di tecnologie di ultima generazione per la gestione dei campi senza togliere però il tempo alla natura di fare il suo corso, infatti i nostri prodotti crescono per oltre 70 giorni nei campi»
Oggi questo vi ha portato a dei risultati inaspettati…
«Non posso dire che fossero del tutto inaspettati perché sapevamo che investendo correttamente nel settore avremmo avuto un ritorno, però posso dire senza timore di smentita che gli obiettivi raggiunti come produttori ci hanno dato la possibilità di fare delle scelte coraggiose, come quella fatta a Maggio scorso di lasciare la Prima gamma e di specializzarci nella IV gamma, in particolare nelle insalate miste e negli spinaci, per le quali siamo considerati tra i produttori più esperti».
A cosa sta lavorando oggi la Ambruosi & viscardi?
Le novità non finiscono mai, ma posso dire che in generale oggi lavoriamo perché la Ambruosi & Viscardi sia molto di più di una azienda agricola. Lo consideriamo un progetto in continua evoluzione che si concretizza nel quotidiano attraverso obiettivi e traguardi raggiunti e vogliamo diventi sempre di più un esempio virtuoso di un approccio ad un presente che è sempre più proiettato ad un futuro sostenibile per noi e per i nostri consumatori.