giovedì 12 Settembre 2024

Monini: il costo dell’olio è cresciuto del 60%, necessario fare sistema con la GDO

Maria Flora Monini è responsabile della comunicazione, dell’immagine e delle relazioni esterne dell’azienda di cui porta il nome, Monini, impresa familiare fondata a Spoleto nel 1920, che oggi guida insieme al fratello Zefferino, amministratore delegato. L’azienda è molto attiva nei mercati esteri e, pertanto, opera anche attraverso le consociate Monini North America, con sede a Shelton, fondata nel 2000, e Monini Polska, aperta nel 2008 per sbarcare sul mercato polacco dove oggi è leader con il 20% di quota.

Come sta andando la campagna di raccolta 2022-2023?

“L’attuale campagna produttiva si sta svolgendo con grandi difficoltà nei principali paesi di produzione dell’olio di oliva. In particolare le quantità di olio che si produrranno in Italia e in Spagna saranno significativamente inferiori rispetto ai valori dell’anno precedente e ciò è dovuto, soprattutto in Spagna, all’estate molto siccitosa che ha ridotto la produzione di olive. Tale situazione, in aggiunta alle forti pressioni speculative a cui il comparto oleario è sottoposto, ha provocato un eccezionale incremento delle quotazioni dell’olio di oliva all’origine che ha raggiunto livelli mai registrati nella storia. Di sicuro il perdurare di questa situazione di mercato avrà come conseguenza il calo dei consumi, già in atto, e auspicabilmente il ritorno a valori commercialmente sostenibili”.

Oltre alle dinamiche inflazionistiche che impattano in modo trasversale sulla maggior parte dei comparti produttivi, ci sono criticità specifiche per il segmento dell’olio d’oliva in termini di costi produttivi?

“Il nostro settore , in particolare quello dell’olio extra vergine di oliva, è relativamente poco energivoro e le componenti dei rincari del gas le troviamo essenzialmente nel costo degli imballi . Vetro, plastica, carta e cartone segnano incrementi che , rispetto al 2021 vanno dal 50% fino al 100% . Ma quello che preoccupa moltissimo tutti gli operatori è la quotazione dell’olio che rappresenta almeno l’80% del costo del prodotto e che essendo cresciuto del 60% rispetto alla campagna precedente, sta mettendo in seria difficoltà tutti gli operatori impossibilitati spesso a trasferire tali aumenti al consumatore”.

Alla luce di questo scenario, si può considerare come un’opportunità strategica quella di aprire uno spiraglio sul mercato GDO con l’offerta dell’olio extra vergine di produzione non UE, ad esempio quello della Tunisia?

“Stiamo lavorando per non modificare il nostro atteggiamento verso il mercato, rimanendo fedeli alla nostra politica di marca e a quella di qualità di prodotto che ci contraddistinguono da sempre. Tutti i nostri sforzi sono concentrati nel mantenere invariata la nostra strategia, anche a costo di rinunciare alle opportunità derivanti da nuovi mercati di approvvigionamento”.

Cosa ne pensa della cosiddetta “sovranità alimentare”, tema molto presente nel recente dibattito politico? Dovrebbe realisticamente fare il governo per tutelare e spingere il made in Italy agroalimentare, specificatamente nel comparto dell’oliva, e garantire la cosiddetta sovranità alimentare italiana?

“Molto semplicemente sarebbe importante che il governo favorisca lo sviluppo e gli investimenti in olivicultura moderna in modo che il settore possa ridurre “competitivamente” il gap enorme che c’è tra la domanda di olio confezionato in Italia e quello prodotto . Allo stesso tempo si focalizzi sempre di più sugli aspetti benefici di questo prodotto investendo nell’alta qualità dell’olio extra vergine di oliva”.

Quali saranno, alla luce delle considerazione fatte prima, le dinamiche delle vendite dell’olio EVO in GDO per il 2023?

“Data la situazione attuale, di natura certamente eccezionale, non abbiamo chiarezza assoluta su come approcciare il nuovo anno ma, come detto, stiamo lavorando per poter iniziare un 2023 con una solida visione. Nel nostro percorso ci stiamo ispirando a due principi per noi fondamentali, la vicinanza ai nostri consumatori e al confronto con i nostri clienti della GDO. Per noi della Monini, fare sistema è un valore molto importante”.

Avete dei prodotti da lanciare per il 2023?

“In Monini abbiamo sempre progetti in cantiere e alcuni di questi sono anche ad un buon punto. Non ci sentiamo di escludere lanci nel 2023”.

 

 

Silvia Ognibene
Silvia Ognibene
Giornalista professionista, collabora stabilmente con agenzie di stampa e quotidiani nazionali e internazionali dedicando particolare attenzione ai temi di finanza, economia e lavoro.

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