I dati di vendita della pasta all’uovo sul mercato italiano riservano più di una sorpresa se paragonati all’andamento generale dei prodotti alimentari. Infatti è il Sud a trainare i risultati commerciali positivi, nonostante il prezzo medio sia più alto rispetto alle altre regioni italiane e la pressione promozionale inferiore alla media nazionale: abbiamo davanti un quadro sostanzialmente rovesciato rispetto a quello che risulta per la gran parte degli altri settori merceologici. Con l’aiuto di grafici e tabelle, in questo articolo analizziamo i dati di vendita di un mercato che sta dando alcuni segnali positivi benché valga meno di un decimo del mercato della pasta complessivamente inteso (secca, fresca, ripiena, etc): nell’anno 2020 la pasta all’uovo ha generato ricavi per 510 milioni di euro, contro gli oltre 5 miliardi del fatturato totale della pasta prodotta in Italia.
Già questo numero offre un’indicazione interessante, se paragonato a quanto emerge dai dati delle vendite in GDO (I+S+LS) aggiornate ad AT aprile 2022: come si vede nel grafico seguente è stata venduta pasta all’uovo per un controvalore di 101 milioni di euro circa. E’ circa un quinto del totale, segno che il grosso delle vendite di questa particolare tipologia di pasta – dove c’è il dominio assoluto della marca (75%) sul private label (25%) – non passa attraverso il canale della GDO, ma attraverso discount, esercizi di vicinato e horeca.
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