Artebianca, ovvero il pane senza crosta inventato dal fondatore Adriano Anzanello a Marghera nel 1968. Da allora l’azienda è cresciuta rivoluzionando stili e gusti, fornendo la materia prima del tramezzino fino a lanciare, nel 2012, il suo prodotto di punta PanPiuma, caratterizzato da un impasto speciale che unisce l’esperienza maturata negli anni alla tecnologia sviluppata nel tempo all’interno di uno stabilimento in costante crescita.
“Oggi PanPiuma è il leader del mercato – sottolinea con soddisfazione l’amministratore delegato Massimiliano Anzanello – con qualità, sapore e morbidezza che ne hanno consacrato l’apprezzamento generale. Spetta quindi a noi il compito di portare valore, innovazione e crescita nella categoria dato che siamo l’azienda con le più alte rotazioni e un numero di referenze medie a scaffale che sono il doppio dei nostri competitor. Per questo proseguiamo il nostro percorso di innovazione con “PanPiumino” per il mercato kids che, a caratteristiche nutrizionali uniche aggiunge ingredienti biologici senza zuccheri aggiunti. Anche le mamme più esigenti dunque possono stare tranquille sapendo di poter contare su un prodotto buono che cattura un numero sempre maggiore di piccoli consumatori. Proponiamo poi “Farro 100%” per il mercato salutista e la confezione pocket per i single e l’out of home, con una gamma che in totale conta quasi venti referenze”.
Quanto incide la voce export sul vostro fatturato?
“È sicuramente in crescita e stiamo preparando dei progetti specifici perché i panificati hanno bisogno di strategie precise per uscire dai nostri confini e presentarsi sugli scaffali stranieri. Non basta replicare il successo italiano perché i consumatori e le abitudini di consumo sono differenti”.
Che rilevanza ha il tema della sostenibilità nella vostra produzione?
“In questo senso stiamo lavorando sugli imballi per migliorare la riciclabilità della plastica. Una cosa che sta sicuramente a cuore ai nostri consumatori millennial sempre molto sensibili sull’argomento”.
Come avete vissuto un 2021 complicato dalla pandemia e come state affrontando questi primi mesi dell’anno segnati dal pesante aumento dei prezzi e dalle incertezze dettate dal conflitto in Ucraina?
“Il 2021 è arrivato dopo un anno che ci aveva visto crescere del 25% con PanPiuma che è il nostro prodotto di punta. Siamo riusciti a ottenere un +7% grazie soprattutto alle performance delle nostre specialità PanPiumino, Farro e la confezione pocket. Possiamo dire che l’ampiezza della gamma ci ha permesso di continuare a performare bene. Il 2022 invece ci vede pronti e preparati grazie a coperture di materie prime che ci consentiranno di assicurare il prodotto ai nostri clienti senza creare disservizi alla GDO. Le negoziazioni stanno andando bene dato che l’evidenza degli aumenti non richiede spiegazioni. Si cerca un punto condiviso per assicurare risultati sostenibili a entrambe le parti”.