I tempi del Lockdown che hanno segnato anche un comparto così florido dell’agroalimentare italiano come quello della quarta gamma, sembrano essere passati (lo
diciamo cautamente).
Ad onor del vero non c’è stato nel 2020 un vero e proprio crollo delle vendite nel settore, ma si è registrato comunque un calo del 7% a valore e del 4,5% a volume rispetto all’anno 2019. È ormai noto però, che la quarta gamma sia in ripresa. Sappiamo già da Gennaio di quest’anno che, secondo i dati Nielsen, il comparto ha chiuso il 2021 con una crescita del 6,3% a valore e del 6,9% a volume rispetto al 2020, per un totale a valore di 867,3 milioni di euro di verdure confezionate e insalate confezionate.
Ma quali sono gli elementi che fanno di questo comparto uno dei più resilienti della distribuzione moderna, a dispetto di un prezzo d’acquisto più elevato rispetto ai prodotti di
prima gamma?
Trattandosi di beni ad alto contenuto di servizio, certamente la comodità di consumarli senza produrre scarti e senza dover lavare e tagliare il prodotto, sono un elemento fondamentale. Questo approccio al prodotto si adatta alle necessità di un consumatore moderno che sempre più spesso, tra le occasioni d’uso ne predilige la praticità, in particolare sul posto di lavoro. Ma ancora oggi basta fare “un giro” in rete e si possono leggere numerosi sondaggi che tra i motivi di mancato acquisto annoverano l’assenza di fiducia in termini di salubrità.
“È per questo che tutte le aziende del settore stanno muovendo azioni mirate ad abbattere la diffidenza del consumatore» sottolinea Nicola Ambruosi, amministratore unico dell’Azienda Agricola Ambruosi & Viscardi, player nel comparto delle verdure ed insalate fresche in busta, che opera principalmente sul territorio del centro-sud Italia, sia con i prodotti a suo marchio che con prodotti a marchio del distributore”.
Che cosa state facendo in proposito?
La nostra azienda Agricola ha intrapreso ormai da anni un percorso di umanizzazione che porta con sé sostenibilità e salubrità che sta portando a una serie di traguardi (non utili ma) necessari proprio a vincere lo scetticismo del consumatore, a partire dalla sostenibilità.
Effettivamente la sostenibilità ambientale è diventata un criterio di scelta per i consumatori più attenti. Secondo Altroconsumo un italiano su due è disposto a spendere di più per un prodotto che ritiene sostenibile. Cosa fate in tal senso?
Sono molti gli interventi che abbiamo apportato in azienda per renderla una struttura più sostenibile. Utilizziamo l’energia prodotta dal sole (grazie agli oltre 8000 mq di pannelli
solari) che si trovano sul nostro stabilimento. Inoltre attraverso un impianto digestore interno trasformiamo in biogas e concime i nostri stessi scarti di produzione. Riguardo l’irrigazione, utilizziamo dei sistemi a basso consumo (con un risparmio d’acqua che arriva fino all’80%). Abbiamo istallato un nuovo tunnel a tecnologia CO2 con il quale asciughiamo i nostri prodotti rigorosamente ad aria.
Siamo stati i primi ad applicare questa tecnica all’insalata mista, ottenendo numerosi vantaggi tra cui quello di allungare la shelf life senza l’utilizzo di conservanti e quello di aumentare il risparmio energetico. Abbiamo ridotto lo spessore dei nostri film (riciclabili). Ultimo ma non per importanza, tutte le nostre specialità vengono trasportate con i nostri mezzi a metano liquido. Inoltre grazie alla nostra policy siamo diventati un’azienda ESG (Environmental, Social, Governance). Siamo diventati un’azienda Agri100 (tra le 100 aziende nazionali più sostenibili). Ed abbiamo già adempiuto a tutti gli impegni dell’agenda 2030 per la sostenibilità ambientale (con circa 10 anni di anticipo).
Che cosa state facendo per differenziarvi?
Oggi non basta più affidarsi a chi lavora solo con semi NO OGM. Grazie alla filiera chiusa, garantiamo l’intero ciclo di vita della pianta, dal seme al consumatore, che nel nostro caso specifico vuol dire che il prodotto viene coltivato e tracciato da noi, nei nostri campi a partire dal seme, per arrivare alla busta sullo shelf del supermercato.
Inoltre abbiamo strutturato l’azienda in modo che il lasso di tempo che va dalla raccolta al trasporto presso i banchi della grande distribuzione, duri meno di 24 ore. In sintesi invece di inserire prodotti in atmosfera modificata abbiamo deciso di accelerare i tempi di lavorazione riducendo al minimo la manipolazione per fornire un prodotto “naturalmente” fresco e senza conservanti.
Dal punto di vista della produzione, naturalmente offriamo un assortimento ampissimo, ma abbiamo deciso di indirizzarci sempre di più verso le colture di nostra produzione che
riguardano tutte le famiglie delle “adulte”. Tra queste siamo diventati degli specialisti nel confezionamento di insalate miste e nella produzione di verdure da cuocere, che stanno
riscuotendo un grande successo. Inoltre stiamo cercando di utilizzare tutti i canali di comunicazione che presidiamo per informare i consumatori, utilizzando un linguaggio semplice ma al contempo informativo, anche allo scopo di dare supporto ai nostri partner della grande distribuzione.
Ad esempio per spiegare i concetti di cui abbiamo parlato fino ad ora abbiamo messo in atto una campagna pubblicitaria coinvolgendo Massimiliano Ossini, personaggio televisivo
impegnato per l’ambiente, la sostenibilità e nel sociale. Con Lui abbiamo realizzato dei video in cui spieghiamo al consumatore la salubrità del prodotto e le motivazioni che ci hanno portato ad intraprendere questa strada».
Questo tipo di approccio è stato premiante?
L’azienda è in crescita. I dati sono positivi solo nel 2021 abbiamo avuto un incremento del 8% di fatturato, tanto che abbiamo deciso di continuare questo percorso e presto presenteremo novità importanti.
Azienda Agricola Ambruosi & Viscardi
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