
Si conclude oggi la pubblicazione relative alle prestazioni degli affiliati dei gruppi Megamark, Maxi Dì, Conad centro Nord e Conad Adriatico. Obiettivo della pubblicazione è quello di verificare i profitti, derivanti dai ricavi meno i relativi costi in tutte le loro incidenze, pubblicate nei bilanci delle società di capitali affiliate a queste quattro grandi imprese nel 2019. Oggi, nella presente analisi, finalmente si “scoprono le carte”, e si arriverà alla certezza di qual è il modello risulta essere più redditizio. Delle quattro aziende, infatti, due appartenenti alla medesima centrale nazionale presentano bilanci decisamente migliori delle altre due; non solo, quelle con prestazioni inferiori, che si attestano intorno allo zero, presentano molte similitudini in tutti gli indicatori di bilancio.
Dalla lettura di questi dati ne deriverà un’altra interessante analisi: mettendo a confronto i due articoli dedicati a queste aziende, focalizzate in un’offerta di tipo tradizionale (supermercati e superstore), con le pubblicazioni relative agli affiliati nei discount, si avrà un quadro molto preciso dei due modelli di business, e soprattutto del confronto nei profitti, il tutto dalla visuale dell’ultimo anello della filiera, il punto di vendita.
Entriamo ora nel dettaglio: nella precedente pubblicazione ci eravamo soffermati ad analizzare la cosiddetta parte alta dei bilanci degli affiliati, ovvero i ricavi ed i conseguenti margini commerciali. Il margine commerciale per un retailer si traduce nella disponibilità finanziaria rimanente, pagate le merci. Da questo momento in poi lo studio si sofferma sulla somma dei costi che si devono sostenere per il buon andamento del business sino ad arrivare a commentare i profitti messi tutti a confronto.
I primi costi ad essere conteggiati sono quelli relativi alle spese variabili (utenze, trasporti, logistica, consulenze, vigilanza, facilities, etc), che si raggruppano sotto la denominazione “spese per servizi“.
Le spese medie per servizi derivanti dai bilanci degli affiliati alle quattro aziende presentano un valore medio del 7%, indicatore molto simile a quello dei Cedi. Gli affiliati di Maxi Dì hanno presentato un’incidenza
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