La crisi della GDO determinata dalla riduzione drastica dei consumi interni e, per quanto riguarda l’alimentare, dagli effetti finanziari dell’Art. 62, continua mietere vittime.
Il gruppo Giacomo Konz, attivo in Toscana, Umbria ed alto Lazio, ha appena sottoscritto un contratto di solidarietà che impegna le maestranze a ridurre l’orario di lavoro del 40%, il che lascia intendere lo stato di difficoltà del Gruppo. Inoltre, secondo La Nazione, sarebbe “iniziata la caccia a nuovi soci e finanziatori per superare il momento difficile”. Nel frattempo alcune strutture sono state affidate come ramo d’azienda.
Grossi problemi li sta vivendo anche lo specializzato Darty: il Gruppo presente in 9 paesi europei starebbe riconsiderando la sua strategia in particolare in Spagna ed in Italia, dopo aver chiuso diversi punti vendita di recente. Il Chairman Alan Parker, ha dichiarato infatti che la società sta valutando le sue prossime mosse in questi paesi a causa delle perdite che ha definito “inaccettabili”. Le prospettive sono diverse e tutte abbastanza traumatiche: abbandono dei mercati non profittevoli, trasformazione della rete in franchising o una ristrutturazione totale delle filiali in crisi. In ogni caso Parker ha ben chiarito che il focus strategico della società punterà a Francia e Belgio.
Come andiamo dicendo da tempo la crisi in atto sta generando una forte selezione nel mercato distributivo. Sia gruppi locali che filiali di gruppi internazionali faticano a rimanere sul mercato principalmente per motivi finanziari ed anche le ripercussioni sul mondo del lavoro saranno fortissime.
E’ un dato di fatto che un gruppo come Darty non potesse tenere testa a colossi come Mediaworld o euronics o unieuro.
In Francia e’ monopolista ma in Italia ha sbagliato strategia alla grande!
L’ultima notizia da a maggio la fuga dall’Italia e la cessione dei negozi a qualche gruppo masochista…