Dopo il passaggio a Esselunga del moderno stabilimento di Parma rimaneva il marchio Battistero (e nel pacchetto c’e’ anche Besana) che valeva un fatturato consistente, prima della crisi, realizzato in dolci da ricorrenza: pandori e panettoni. Ad Esselunga i dolci natalizi e pasquali non interessano così la vecchia proprietà di Battistero ha concluso una trattativa iniziata con l’affitto del ramo d’azienda ed ha infine ceduto i marchi e le linee produttive dolciarie alla Bresciadolci che trasferirà gli impianti da Parma a Soave in provincia di Verona. Si chiude così la storia della BTT in concordato preventivo.
La storia della Battistero inizia nel 1965 con la produzione del pane. Dal ’75 è iniziata la vendita dei prodotti da forno e nel ’95 la Fin Mondini (i fondatori) vende a Compendia di Milano, di Enrico De Angelis. Nel febbraio 2001 il Gruppo Zunino ha rilevato il 100% della società. L’era, sfortunata, dei finanziari (prima Zunino poi Leopoldo Varasi) che volevano crescere con la finanza e la Borsa è finita ed ora si torna a sani asset industriali. A Parma proodotti alimentari a marchio Esselunga a Verona pandori e panettoni.
Battistero era arrivata a fatturare quasi 40 milioni di euro ed era il quarto gruppo del settore con una quota di mercato intorno al 7-8%. Ma i cambi di proprietà hanno finito per ridurla al lumicino: 8 milioni di ricavi 2009.
condivido pienamente l’articolo soprattutto le motivazioni della fine della Battistero