Che fine ha fatto il Cav. Paolo Barberini ex Presidente del Gruppo Interdis ed ex Presidente di Federdistribuzione? Sino a soltanto sei mesi fa era uno degli uomini più importanti della GDO, ed in pochi mesi il suo nome è completamente scomparso dalle cronache, e la cosa più curiosa è che, come al solito, nessuno ne parla. Da Interdis fanno sapere di avere apprezzato l’operato del Cav. Barberini, lo ringraziano del lavoro svolto e del passaggio del testimone all’attuale Presidente Gianni Cavalieri, però dietro questi ringraziamenti non sembra ci sia nulla, o almeno noi non vediamo nulla, nessuna continuazione del lavoro nemmeno dentro l’azienda che lo ha sempre visto Amministratore Delegato, la Midal di Latina. Insomma sembra volatilizzato. Di fatto ci sono voci che raccontano di una Interdis in completo cambiamento, il presunto immobilismo del periodo Barberini avrebbe prodotto scontenti, il Gruppo Multicedi di Pastorano (CE) in conferenza stampa, per voce del suo Direttore Generale Barbano, ha detto che la scelta di Sigma come Gruppo a cui approdare nel 2012 è stata anche determinata per quella progettualità che non ha incontrato negli ultimi anni di Interdis. Oggi il gruppo di Via Lomellina è ad una svolta, ha cambiato il suo Presidente all’inizio dell’anno, si è ripresentato alla Stampa con vigore attraverso le parole del suo Direttore Generale Giorgio Santambrogio, che in una bella ed intensa intervista su questa testata ha richiamato nei ranghi le imprese associate che avevano intenzioni di allontanarsi alla ricerca di migliori contratti (supposti). Il Gruppo si è messo a lavorare alacremente allo sviluppo di una propria Private Label, anche se si sa ancora molto poco relativamente a questo progetto. Inoltre voci di corridoio parlano di dialoghi aperti, a livello “politico”, con diverse Supercentrali, ma di fatto nulla trapela. E’ probabile che il nuovo Presidente ed il suo management stiano lavorando con l’anima e con il corpo per portare verso approdi migliori l’intera compagine, Interdis ha bisogno di un Presidente operativo ed interamente dedicato all’azienda per voltare pagina più rapidamente possibile con il passato, il mercato è curioso di sapere se il dott. Gianni Cavalieri sarà l’uomo giusto, Interdis ci crede molto. Nel frattempo esiste un vociare che racconta di alcune imprese associate fuoriuscire dal Gruppo, ma è possibile che siano sempre le solite voci, infatti non si sa quali e quante, ma senza ansia lasciamo correre l’estate, a Settembre probabilmente sapremo tutto. Di fatto in questi ultimi anni il mondo distributivo alimentare si è modificato inseguendo il cambio delle abitudini del consumatore, e chi è rimasto “al palo” deve oggi mettere tutte le energie risparmiate in passato sul tavolo per correre e recuperare. Anche il mondo Sisa, dopo la fuoriuscita del Consorzio Europa e dopo la triste vicenda della Calabria, mai compresa sino in fondo, è in movimento. Il suo Presidente, Sergio Cassingena, in carica ininterrottamente dal 1984, da quando aveva solo 33 anni, oggi Cavaliere del Lavoro, è stato recentemente nominato anche Vice Presidente della ADM, Associazione della Distribuzione Moderna, che annovera 760 associati con 32.000 PdV totali. Sisa, come si diceva, è un altro gruppo che negli ultimi tempi sta vivendo momenti di luci ed ombre, la fuoriuscita del Consorzio Europa è stata traumatica, ma ancor più duro è stato il caso di Sisa Calabria, di recente in Sardegna ha perso alcune imprese ad essa legate che sono passate alla concorrenza indebolendo, di fatto, la forza del Gruppo nell’isola. Alcuni fornitori (importanti) parlano anche di ritardi nei pagamenti da parte del fortissimo Sisa centro Sud, ovviamente ciò non significa nulla, potrebbe essere solo una strategia finanziaria, cose normali sul mercato, però oggi le voci preoccupano tutti soprattutto in una regione come la Campania davvero attanagliata dalla crisi. E proprio malgrado la crisi, sembra che Conad continui a crescere, secondo alcune indiscrezioni pare infatti chiuso positivamente il capitolo relativo all’acquisizione Gruppo Lombardini canale Supermercati. Anche qui, mi raccomando lettori, sappiate che di scritto non c’è nulla, solo voci, però pare che questa volta siano più concrete. Si parlerebbe di uno start up a partire dal 2012 con in testa Conad del Tirreno in Sardegna ed in Lombardia con il Conad Centro Nord. Ed i quattro Ipermercati del Lombardini? Non si sa nulla, pare che proprio queste strutture fossero un problema centrale per la non volontà del Gruppo Centro Nord a gestirle. Le voci attorno alla espansione di Conad sono molte e diversificate, si parla anche di un interesse sul Gruppo Billa che se si concretizzasse porterebbe il Gruppo di Via Michelino ad una quota di mercato interessante sul Nord Ovest. Un’altra vicenda interessante, questa volta sul versante della Grande Distribuzione Specializzata, viene dalla catena Acqua e Sapone. Tempo fa il Gruppo era costituito da un insieme di imprese distribuite sul territorio, seppur territorialmente limitate con obblighi di rispetto delle zone assegnate, ed accomunate da un unico Brand e da una Centrale Acquisti (Sinergo). Da poco tempo le regole in seno alla Centrale sono cambiate, di fatto adesso non esistono più limiti territoriali. Cesar ha pensato bene di approfittare della situazione ed ha aperto un Punto di Vendita in Lombardia creando imbarazzo per la storia delle regole prima codificate, ma rispettando le attuali. Così si stanno aprendo nuovi scenari che potranno trovare spunti interessanti. Gottardo, il protagonista del Nord con insegna Acqua e Sapone, già da tempo sta sviluppando nuovi brand. Che voglia cambiare direzione?
I gossip dell’estate sotto l’ombrellone: Interdis, Conad, Lombardini, Acqua e Sapone
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Alcune considerazione sulla parte riguardante il mondo Sisa.
Il presidente Cassingena ” in regnum” oramai da 40 anni ha sempre fondato il suo mandato su uno slogan che è poi lo slogan del mondo sisa: le tre c che stanno per: prima il C onfronto- seconda la C ondivisione terza il C onsenso. Sarà questo il metodo per durare circa 40 anni?
Anche al cedi sisa calabria si stava cercando di proseguire su questa strada: infatti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale riportano sempre gli stessi nominativi dalla nascita all’…..eutanasia.
Per quanto riguarda gli aspetti poco chiari della fine del cedi calabria bisognerebbe ” applicarsi” un po di più e le verità verrebbero fuori. Da prima di un anno della messa in liquidazione, tutto il mondo sisa sapeva, sede e cedi centro sud compreso ( mire espansionistiche?). Una morte accompagnata per ” delirio di onnipotenza” da parte di tutti. Poi tutto sfugge di mano e la cosa più semplice è quella di stendere sopra il ” FETORE” il candido lenzuolo del concordato e ritornare ad essere vergini e immacolati.
In riferimento all’allungamento dei tempi medi di pagamento del cedi sisa centro sud ( oramai è meglio chiamarlo solo sud) posso assicurare che fino a meno di un anno fa, lo stesso cedi era definito una cassaforte piena di liquidità capace di dettare per questo, le regole ( proprie) di prezzo di acquisto con ogni fornitore ( multinazionaali comprese). Fantasia napoletana o improvvisamente tutta quella cassaforte si sarà liquifatta come il sangue di san gennaro? ( siamo in terra di miracoli).
Un gossip lo aggiungo io: il cedi sicilia non sta molto meglio, anzi in queste ultime settimane le voci non sono proprio ottimistiche. Una di queste dice che mancano molti milioni di euro dal sistema cedi. Li ha presi qualcuno o qualcuno non ha pagato le forniture? ( più la seconda della prima e chi non ha pagato le forniture ( magari momentaneamente), non è sicuramente il socio periferico lontano dai posti di comando e che non detiene cariche.
Tutto si risolve individuando un colpevole che colpevolo non è; e successo con il caso calabria, è successo con il caso sicilia. In questo ultimo caso, un responsabile amministrativo ha tentato un gesto ” estremo” ( non molti organi di stampa ne hanno parlato). Le tre c del mondo sisa dovrebbero essere 4 : condivisione,confronto,consenso COERENZA.