Giovedì 27 Gennaio si è tenuto a Bologna presso il Palazzo della Cultura e dei Congressi un workshop del Gruppo Sigma intitolato “Il mercato in cui crediamo”. All’evento erano presenti i rappresentati del mondo cooperativo provenienti da tutto il Paese appartenente all’insegna ed i fornitori dei prodotti a marchio d’insegna, partner della Stessa sul mercato della Private Label.
Insomma c’era tutta la squadra che sta affrontando il difficile mercato di questo periodo.
Vi è da dire che di Sigma non si è parlato molto negli ultimi anni, anzi nell’immaginario della “business community” è stata considerata, almeno nell’ultimo decennio come una costola, una protuberanza del gigante Coop Italia, e ciò non solo per l’appartenenza alla medesima centrale acquisti ( Centrale Italiana), ma più in generale sia per il modello societario adottato sia per le scelte politiche sempre plasmate alla volontà del Leader di Mercato.
La quota di mercato, piuttosto stabile negli ultimi anni ha fatto sì che , a parte qualche caso di nuova annessione e qualcun altro di recesso, si intravedesse nel Gruppo una certa staticità determinata dalla consapevolezza di un forte presidio del mercato “di vicinato”, vera assicurazione del fatturato sino a qualche anno fa.
Si è parlato nello scorso numero di GDONews di un avvicendamento al vertice del Gruppo con il passaggio del testimone di Presidente dallo storico Aldo Puccini (divenuto oggi Presidente Onorario con la funzione di garante del passaggio del vecchio modello Sigma al nuovo modello) al nuovo Antonello Basciu.
Questo passaggio di consegne è stato il completamento di un’attività organizzativa interna rivolta a trasformare definitivamente il Gruppo, a ridefinirlo nel firmamento della DO attraverso nuove metodologie di gestione.
Il Workshop è stato una meravigliosa occasione per svelare ai partner ed a GDONews il contenuto di queste nuove strategie. Il concetto base dell’idea Sigma è l’esaltazione del localismo come vero valore aggiunto dell’offerta. E sino a qui nulla di nuovo sotto il sole si potrebbe dire; infatti il vero intervento il Gruppo bolognese lo sta svolgendo nella definizione , anzi nella ridefinizione delle regole relative alle modalità gestionali interne delle Imprese Associate e nelle rinnovate metodologie relazionali tra Centrale Nazionale ed imprese associate.
“L’Italia attuale- afferma il dott. Cozzarolo Direttore Commerciale del Gruppo- è figlia dell’Italia dei Comuni, il localismo è sempre stato presente nella profondità della cultura del nostro Paese, ed oggi, chi vuole essere protagonista nel mondo moderno, nel mondo della globalizzazione, deve avere chiare le origini da cui proviene, come deve avere chiaro il modo con cui queste si sono adattate ed amalgamate al età moderna.”
L’idea di base del presente ragionamento parte quindi dalla consapevolezza dell’appartenenza al mondo globale, concetto fondante della società moderna, a cui però è necessario associare la consapevolezza della cultura identitaria locale presente nel nostro Paese riferibile al principio della differenza territoriale, si potrebbe in definitiva dare luogo al composto aplologico “Glocalizzazione” come sintesi delle situazioni che vanno considerate nel costruire il modello ideale di DO, ovvero di supermercato di vicinato.
L’incipit del progetto, attuato da circa un anno e mezzo, è stato la solidificazione definitiva delle fondamenta delle imprese associate; la DO moderna, nell’idea Sigma, deve prima di tutto essere efficiente e snella, ovvero deve essere in grado di evitare derive finanziarie insostenibili.
Per fare ciò sono state determinate una serie di regole il cui rispetto è “conditio sine qua non” per appartenere al progetto, tra cui l’obbligo di certificazione e di rispetto degli indici di bilancio, ma anche le regole per garantire una crescita sostenibile del Gruppo, le regole rivolte a garantire efficienza e sviluppo IDM e rete affiliata attraverso una scrupolosa revisione della geografia territoriale dei Ce.Di. e del portafoglio associati, ed infine la garanzia di copertura capillare del territorio senza pericolose dispersioni di energia logistica.
Queste regole già in atto, secondo Sigma, sono la base necessaria ed essenziale per costruire il progetto di sviluppo della DO moderna.
Le due vie su cui verrà , invero ,indirizzata la strategia del Gruppo bolognese si concentreranno sulla comunicazione e sull’offerta.
I Format verranno concepiti attraverso la gestione degli assortimenti “su piazza”, vera arma segreta del concetto di localismo, la conseguenza – e non la base – sarà la naturale assimilazione di un tronco assortimentale comune per differenza. Questa è la novità. Sotto il profilo della comunicazione l’occasione del 50° anniversario del mondo Sigma, sarà la base fertile per rilanciare un programma di comunicazione nazionale attraverso i media. La comunicazione è il punto di origine di una serie di attività che avranno come obbiettivo quello di compattare le logiche di marketing del Gruppo attraverso attività comuni per tutte le imprese associate.
Insomma l’evoluzione dell’insegna è in atto e con progetti ben chiari. Il workshop della scorsa settimana ha voluto, evidentemente, essere l’occasione per parlare di programmi, di progetti ed obbiettivi dove la Centrale Sigma di Bologna, tracciando in maniera così netta la via da percorrere, si pone al centro di questo sistema con la funzione necessaria di essere, per tutte le imprese associate, il riferimento fattivo di indirizzo e di supporto alla gestione ed all’applicazione del programma di lavoro rivolto all’aggiornamento dei sistemi interni di gestione.
Un bel passo in avanti per Sigma nella direzione della “moderna distribuzione italiana”.