Nei giorni scorsi abbiano assistito ad un curioso botta e risposta tra Conad e Coop sull’interpretazione degli ultimi dati Nielsen. Secondo Conad “con un incremento delle vendite del 2% e un giro d’affari pari a 9,361 miliardi di euro (+6,9% rispetto al 2008), Conad ha conquistato quest’anno con i suoi 2.886 punti vendita, la leadership nel segmento dei supermercati superando Coop, con una quota, secondo dati Nielsen, del 14,6%”. Pronta se piuttosto seccata è stata la risposta: “Coop replica a Conad e conferma la sua leadership nel settore della grande distribuzione italiana. Attingendo agli stessi dati Nielsen, la quota di mercato di Coop si assesta infatti sul 18,2% a fronte del 9,8 di Conad. Il resto – afferma Coop – e’ puro esercizio verbale: comparare porzioni di fatturato e di quota tra imprese che operano nello stesso segmento di mercato per vantare un presunto sorpasso e’ puerile e non fotografa la reale situazione, ma appunto solo una porzione della stessa (supermercati di piccole e medie dimensioni). Si puo’ anche decidere di autonominarsi primi inventando classifiche assolutamente opinabili ma e’ un’operazione che francamente non ci interessa”.
Cosa sta succedendo? In realtà è un dato di fatto che Conad nel format del medio-piccolo supermercato, la prossimità pura, sia da anni in forte crescita. Nuovi servizi e aree di business, come parafarmacie, distributori di carburante e ottica hanno aiutato ad incrementare clienti e fatturato in modo significativo, ed è realistico pensare che in questa specifica area Conad sia diventata più forte della principale concorrente Coop.
D’altra parte non si può fare a meno di sottolineare che le dimensioni medie delle strutture di Coop sono, specialmente nelle aree dove Coop sviluppa i volumi più alti, decisamente più grandi, e che un confronto diretto, considerando ad esempio assortimenti, tipologia di consumatore e orari di apertura, è quantomeno complicato.
Possiamo così concludere che Coop resta molto difficile da raggiungere, in numeri assoluti, da parte di Conad, ma che su certi formati Conad stia dando una lezione a tutta la distribuzione italiana: crescere forte in tempi di crisi diversificando e investendo.
La risposta di Coop conferma il fatto che sono consapevoli del sorpasso e che sono preoccupati: con i super Conad performa meglio, principalmente perchè ne ha di più , e anche se disomogenei, perchè sono più efficienti dal punto di vista economico (quell’aspetto dimenticato di un’impresa dove i conti devono essere in attivo un anno dietro l’altro, se no si chiude); e questo avviene perchè i pdv sono al 90% di proprietà di soci imprenditori e nei momenti di crisi l’occhio del padrone non solo ingrassa il cavallo, ma lo ripara dai parassiti.
oggi Dagospia riprende da Libero una notizia che se confermata metterà nei guai coop lombardia, si parla di spionaggio dei dipendenti e delle loro conversazioni
Io invece trovo assolutamente puntuale la risposta di Coop allo sbandierato “sorpasso” di Conad. Chi conosce minimamente la materia si rende conto di come la classificazione tra Supermercati ed Ipermercati sia assolutamente arbitraria soprattutto se basata su criteri meramente dimensionali e non sull’effettiva offerta al pubblico.
Nella fattispecie, la classificazione Nielsen esclude dai supermercati tutte quelle strutture superiori ai 2500mq che in termini di offerta e di collocazione sono certamente più vicini ad un Supermercato che ad un Ipermercato. Inutile dire che i player eccellenti in questo formato sono Coop e, soprattutto Esselunga.
Quindi va bene costruirsi arbitrariarmente gli aggregati ai fini di analisi interne, ma sbandierare sulla stampa presunti sorpassi o leadership mi sembra quantomeno ridicolo…