Eni, Kuwait, Shell, Tamoil, Total hanno presentato impegni finalizzati all’ingresso della GDO nel mercato della distribuzione dei carburanti.
Eni – La società, in pendenza del procedimento, ha già sottoscritto un accordo con Auchan e si è impegnata a una fornitura per altri dieci punti vendita che, se realizzati a spese dell’operatore di GDO, non saranno soggetti al vincolo di esclusiva. La compagnia si è detta inoltre disponibile a concludere accordi simili anche con altri operatori.
Kuwait – L’azienda si è impegnata ad esplorare forme di collaborazione con la GDO sia con importanti sconti alla pompa sia attraverso originali progetti di co-marketing che non ha voluto rendere pubblici.
Shell – Si è impegnata ad aprire 20 punti vendita presso la GDO entro il 2009 con colori Shell o in co-branding. Negozierà contratti di fornitura con operatori della GDO dotati di proprie stazioni.
Tamoil – Offre in via prioritaria alla GDO per 3 anni tutti gli impianti liberi (nuovi o contratti scaduti) stimati in circa 370, tutti dotati di attrezzature per il pre-pay.
Total – Si è impegnata ad accordi con la GDO, con la possibilità di installare presso punti vendita della GDO impianti con il proprio marchio low-cost.
Questa sinergia pare essere molto efficace. Un collega che lavora in Spagna presso il Gruppo Eroski racconta che laddove viene posizionato un distributore di benzina all’interno di un centro commerciale il traffico generato aumenta automaticamente di un 10%. In Italia non conosco direttamente gli esiti del caso perchè l’Azienda dove lavoro non ha ancora deciso di intraprendere questo cammino ma sicuramente già si ha qualche riscontro. Sarebbe interessante sapere qualche cosa in merito.
Il 10% sembra un dato molto ottimistico. In realtà molto dipende anche da come è strutturata la rete di distributori tradizionali e da come vengono sviluppate le sinergie di co-marketing. L’Italia è vicina ai numeri della Francia: si parla di circa il 5% di aumento di fatturato. Ma è un dato molto incoraggiante considerando la polverizzazione della nostra rete di distributori comparata con quella francese. Inoltre il marketing in questo settore in Italia è ancora allo stato embrionale. Sicuramente per i gruppi che affronteranno il tema in modo deciso ci saranno ampi margini per migliorare questo dato.