L’Italia, ove c’erano dei dubbi, risulta essere «il paese più vecchio d’Europa». Al 1° gennaio 2006 si contano 141 persone di 65 anni e oltre per 100 giovani con meno di 15 anni. Nel mondo ci supera soltanto il Giappone (154 anziani ogni 100 giovani). La vita s’allunga e le politiche familiari non si sono adeguate alla trasformazione della società: è questo l’allarme lanciato dall’Istat.
La crescita del Paese è ancora troppo lenta rispetto all’Europa, e deve far fronte alla diffusione della povertà che riguarda quasi 2,6 milioni di famiglie. L’invecchiamento della popolazione è fonte primaria di aumento dei rischi sociali: l’incremento tende ad acuire i problemi connessi alla domanda di cura. La maggioranza dei pensionati (cioè il 55%) percepisce un importo mensile che non supera i mille euro e il 23% si colloca nella fascia compresa tra mille e 1.500 euro. Inoltre ben quattro milioni di pensionati percepiscono meno di 500 euro al mese. I pensionati sono 16,5 milioni, il 53% sono donne. In Italia, ogni 71 pensionati ci sono 100 occupati. Inoltre in Italia vivono oltre due milioni e mezzo di famiglie povere, l’11,1 del numero complessivo. Si tratta di 7 milioni e mezzo di persone. Il 14,7% delle famiglie arriva con molta difficoltà alla fine del mese ed il 28,9% non può far fronte ad una spesa imprevista di importo come 600 euro. Il 5,8% ha avuto problemi anche per mangiare. Nel Mezzogiorno, il 5% delle persone non si può permettere un’alimentazione adeguata. La metà delle famiglie povere hanno al proprio interno almeno un componente con più di 65 anni. Sette famiglie povere su 10 vivono nelle regioni del Sud. La regione meno povera è l’Emilia-Romagna (2,5%). In fondo alla classifica, Sicilia (30,8%), Campania (27%), Basilicata (24,5%). Al sud, in positivo, spicca l’Abruzzo dove la percentuale di famiglie povere è l’11,8%. Per contro solo il 10% della popolazione ha registrato un forte cambiamento della propria condizione economica mentre il 21,6% un miglioramento ed il 21,4% addirittura un peggioramento. Le famiglie italiane percepiscono in media un reddito di circa 2.750 euro mensili (2004). Metà però ha guadagnato meno di 2.300 euro mensili (1.800 al mese al netto dei fitti). Dopo una separazione o un divorzio, un individuo su 4 si trova in una condizione di basso reddito. Il reddito stazionario emerge anche dai dati sulle vendite al dettaglio che evidenziano un boom degli hard discount.
In Germania è la normalità fare la spesa al Discount. Perchè bisogna pensare agli extracomunitari o agli anziani? E’ normale fare la spesa in un discount invece che all’Ipermercato o al Supermercato. L’Italia poi, di fatto, è più povera , è vero, ma ciò non toglie che la scelta del Discount può derivare al punto d’incontro perfetto tra qualità e prezzo. Aggiungo che in termini di offerta il Discount Italiano deve crescere perchè il livello, seppur migliore, non è così impattante come la già citata Germania. Che ne pensate?
Ma cosa leggo! I discount in Italia sono le fotocopie brutte e sbiadite di quelli tedeschi, nemmeno da paragonare, in Germania il format è generalmente quello del superstore con assortimento innumerevolmente più sostenuto. Per questo è naturale pensare che solo gli extra comunitari vadano lì a fare la spesa per motivi economici. In Italia non esite la cultura del risparmio abbinata al decoro.
In Italia tantissimi prodotti standard sono molto costose nelle cattene large. Yoghurt 2 Euro 500g (Germania sotto l’euro per 100g), Latte 1.45 a litro (Germania .7 a litro). Quindi dovuta alla inefficenza e poca concurrenza paghiamo troppo.
Poi devo dire che i numeri della poverta sono finti visto tutta l’evasione fiscale che c’e’ sopratutto in Mezzogiorno.
La cosa triste e che non nascono bambini in questo paese gerarcico gestito da vecchi buffoni. Le donne che lavorano sono troppo stressate per reprodurci e non c’e’ nessun politica per la famiglia.
Brava Christina, sono completamente d’accordo con Lei. Ma preciso che più che politiche per la famiglia, che in effetti questo governo sta facendo per chi ha più di due figli ( pochissimi) bisognerebbe fare una politica rivolta a tutelare donne sole ed i giovani, così come accade in Germania. Ma siamo in Italia e ci teniamo il malefico Prodi.
E allora Sig Nerio Neri, aspettiamo il benefico Berlusconi?