Intervista al Dott. Marrari, responsabile Marketing del Gruppo Sisa Calabria

GDONews.it incontra il Dott. Tito Marrari, responsabile marketing del gruppo SISA Calabria per discutere del futuro della Regione, delle critiche che alcuni periodici nazionali hanno rivolto alla stessa, dei programmi e dei progetti del gruppo.

D: Come avete vissuto il passaggio dalla centrale Mecades, alla partnership con Coralis?

R: All’interno di Mecades le centrali nazionali vivevano la convivenza sentendosi tutti “un pò stretti”: la non eterogeneità dei gruppi presenti ha fatto si che le strategie adottate alla fine non accontentavano nessuno, sino a quando il giocattolo si è rotto; d’altra parte la supercentrale è vissuta 5 anni, si può già considerare un record. Alla fine di questa esperienza noi del gruppo Sisa abbiamo avvertito la necessità di avvicinarci a realtà distributive simili alla nostra, cercando di stringere alleanze con chi considera la vendita “di prossimità” come un must alla nostra stessa stregua, Coralis è la sintesi di ciò di cui eravamo alla ricerca, e vivere lo sviluppo del nostro business con loro rappresenta per noi la garanzia di condividere i medesimi obbiettivi condividendo il nostro back ground.
Basti pensare che in Calabria esistono ancora una cinquantina di piccoli grossisti locali che hanno ancora un ruolo attivo sul mercato erodendoci quote preziose: questo, ad esempio, è un problema che assieme a Coralis abbiamo la possibilità di migliorare.

D: Come si vive l’evoluzione dell’attuale sistema distributivo in una regione che ha ancora reminescenze del passato, in termini di sistema, come quelle che Lei ha appena accennato?

R: Si vive alla stessa stregua del resto del paese: il non food è in costante crescita anche da noi. Lo stesso gruppo AZ, che recentemente è stato il protagonista locale di un importante connubio, ha scelto di legarsi al gruppo Auchan anche per importare le metodologie di lavoro ed il know how che la multinazionale francese è in grado di trasferire nell’ambito del non food. La Calabria, come vede, attualmente è terra di conquista ad opera dei principali player europei, solo l’accordo appena citato sarà in grado, secondo le dichiarazioni lette sulla stampa, di portare all’apertura di 6 Ipermercati, e pensare ad un numero così importante legato ad un territorio come il nostro è addirittura esagerato.

D: Quando si parla della Calabria spesso si associa questo territorio, e soprattutto l’economia che lo sorregge, alla malavita: questa “vox populi” trova fondamenti nella realtà dei fatti secondo Lei?

R: Ha ragione, troppo spesso quando si parla di Calabria, e di economia calabrese, si parla di ‘ndrangheta, o comunque di malavita in generale, come se tutta l’imprenditoria della regione si reggesse sul quella situazione; non è così! Non è possibile pensare a realtà distributive e produttive, che talvolta hanno un field operativo di ambito interregionale se non nazionale che sono sempre e solo legate alla malavita. Non sarebbe possibile, non sarebbe plausibile il loro successo a livello nazionale. La nostra imprenditoria è il frutto del sudore del lavoro, del sacrificio economico dei singoli, del coraggio degli investimenti, della volontà di auto determinarsi che appartiene indistintamente a tutti gli imprenditori del nostro Paese, da nord a sud. Poi, è chiaro, non posso dire che non esistono le situazioni oggetto della domanda, ma nemmeno solo quelle. Lo stesso gruppo Sisa Calabria è un consorzio che raccoglie i piccoli imprenditori del territorio, con le caratteristiche sopra accennate, e vuole rappresentare il punto di raccolta di tutte le singole esperienze imprenditoriali per far fronte al pericolo rappresentato dall’arrivo delle grandi multinazionali del settore determinate a fagocitare tutto il nostro patrimonio.

D: Prima ha accennato all’evoluzione del non food: come affrontate questa categoria Voi specialisti della prossimità?

R: Oggi persino il Discount esce in volantino con offerte eccezionali sul non food, è oramai una realtà da tenere in considerazione e gestire nel migliore dei modi. Noi crediamo che la massima sintesi nella gestione della categoria sia rappresentata dalla capacità di dare il giusto equilibrio tra qualità e prezzo, dimenticando che la battuta bassa sia strategica in quanto tale, l’obbiettivo deve essere quello di dare un servizio al consumatore, dandogli la possibilità di acquistare a prezzi giusti prodotti di qualità; non possiamo rischiare di sacrificare la battuta media di scontrino nell’affrontare la categoria a discapito dei volumi.

D:Qual è l’elemento di differenziazione tra Voi ed i principali player nel territorio?

R: Siamo strutturalmente diversi, siamo un consorzio che tende, come prima accennavo, ad accorpare
le diverse esperienze imprenditoriali del territorio. Puntiamo molto alla prossimità, la nostra attenzione si concentra sulla qualità del prodotto offerto sui nostri banchi, e sulla varietà dell’offerta delle categorie strategiche del food.

Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it

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