Aveva inaugurato le esternazioni sul tema Esselunga il ministro delle politiche agricole Paolo De Castro affermando “Dobbiamo fare qualcosa nella speranza che Esselunga rimanga nelle mani italiane, ne ho parlato con il ministro Bersani e anche lui è d’accordo sulla necessità di occuparci del problema”. Parallelamente il Presidente della Lega Coop Aldo Soldi (sempre più sotto i riflettori dopo la faccenda dei corner farmaceutici) ha affermato: “Quando il presidente Bernardo Caprotti deciderà di cedere, noi ci saremo”; ha poi aggiunto “…se un pezzo dell’economia italiana se ne va in mani straniere non è un bene, ma se si tratta di Grande Distribuzione è ancora più un male. Perchè è un comparto che ha un impatto diretto sulle piccole e medie imprese nazionali.” Soldi ha perfettamente ragione nel fare questa considerazione. Sicuramente un retailer straniero, multinazionale, porterà con sé contratti internazionali a discapito di piccole aziende italiane. Come è vero che uno svariato numero di aziende, soprattutto nel food, hanno un fatturato la cui fetta occupata dal cliente Esselunga è in grado di far chiudere l’attività qualora venga meno. E’ tutto vero. Ma è anche vero che sarebbe lo stesso un male se ad acquisire il gruppo fosse Coop, ovvero chi oggi detiene la leadership di mercato con il 17,1% di quota. Per il semplice motivo che la concentrazione sarebbe sicuramente più in linea con le tendenze dei paesi latini confinanti (Francia e Spagna) con la differenza che il grado di concentrazione si rivolgerebbe tutto da una parte arrivando ad instaurare un sistema che, più che concentrato, si potrebbe definire oligarchico, a discapito del consumatore finale e delle aziende che vivono il mercato. E sarebbe infine più simile a paesi come la Croazia, dove il best performer è un retailer che ha un 26% di quota di mercato e che si permette di pagare in baratto le forniture. Sicuramente non sarebbe il caso di Coop, uno dei gruppi più precisi, seri e puntuali nei pagamenti, ma l’anomalia rimarrebbe. L’arrivo di Tesco è da un lato da scongiurare, dall’altro sarebbe utile al consumatore perchè arriverebbe un retailer in grado di rendere ancora più aggressivo il mercato, di generare un offerta molto differente, e di incentivare verso nuovi orizzonti, in termini di marketing, tutto il mondo distributivo nazionale. Auchan e Carrefour, hanno il merito indiscusso di aver portato know how nel nostro paese in termini di gestione di private label, organizzazione dei lay out, organizzazione ed ottimizzazione dei sistemi gestionali che aiutano le analisi sulle performace dei prodotti, ed hanno spinto gli altri retailers a migliorarsi notevolmente. Basti pensare a come erano gli assortimenti del sud Italia solo cinque anni fa e come sono dopo che GS-Carrefour da un lato, e SMA-Auchan dall’altro si sono introdotti nel mercato. Per cui , come in tutte le cose, esistono effetti benefici e effetti negativi per ogni soluzione supposta. L’unica cosa che dicono sia vera stando alle cronache è che il proprietario di Esselunga sembra abbia detto categorico “Non venderò mai ai comunisti”. Ma forse è solo una leggenda metropolitana…
Ultimi Articoli
Debutta eSipo, lo store on-line delle migliori verdure italiane
E’ on-line il nuovo e-commerce B2B di SIPO che consente di effettuare acquisti direttamente dal sito web aziendale accedendo in modo semplice al listino...
Il Covid non piega il settore Food&Beverage italiano
Il Covid morde l’economia, ma il Food&Beverage resiste. I numeri lo confermano: l’industria agroalimentare ha saputo reggere l’urto violento della pandemia dentro i confini...
Decò raddopia a Cisterna di Latina
Decò, l'insegna nata nel 2006 di appartenenza Multicedi, nel giorno 12 aprile ha colto l'opportunità di espandere la propria rete di store inaugurando un...
Il mercato pubblicitario a febbraio segna -12,3%
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di febbraio in negativo, -12,3% rispetto allo stesso periodo del 2020, portando la raccolta...
Granarolo presenta il Latte Betacaseina A2, un nuovo lancio nel segno...
Granarolo S.p.A. lancia un’importante novità nel mondo latte: il Latte Betacaseina A2 Granarolo, un innovativo progetto che coinvolge l’intera filiera del Gruppo, con un’attenta selezione...