L’aumento del costo della spesa fa nuovamente rallentare vendite e fatturato della Grande distribuzione organizzata. E’ quanto emerge da ”Vendite flash”, il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del giro d’affari dei supermercati ed ipermercati di tutta Italia. A gennaio e febbraio scorsi, il fatturato dei prodotti del Largo Consumo Confezionato (drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali, della persona e della casa) aumenta meno rispetto alla fine dello scorso anno (+2,1% a fronte del +3,6% dell’ultimo bimestre del 2005), analogamente ai volumi di vendita (+1,2% a fronte del +3,3% di novembre-dicembre scorsi). Probabilmente ciò dipende dall’ulteriore incremento del costo della spesa, dopo quello registrato nell’ultimo bimestre del 2005 (+0,9% a gennaio-febbraio 2006 contro il +0,3% nel VI bimestre 2005). La dinamica complessiva del fatturato continua ad essere sostanzialmente sostenuta dagli esercizi di nuova apertura. Il loro contributo nel I bimestre del nuovo anno si pone in linea con la media del 2005, con una variazione tendenziale del 4,8%, mentre ancora in contrazione risultano i volumi a rete omogenea (-3,6%). Per quanto riguarda le diverse forme di vendita della grande distribuzione, nel mese di febbraio 2006 si sono registrate variazioni tendenziali positive per tutte le tipologie. Gli aumenti più consistenti hanno riguardato gli ipermercati (+4,8%) e gli hard discount (+4,4%), mentre i supermercati hanno segnato l’aumento meno elevato (+2,8%). Nei primi due mesi del 2006, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si sono registrate variazioni positive per tutte le forme di vendita, con gli aumenti più significativi negli hard discount (+6,1%) e negli ipermercati (+3,6%). La crescita piu’ contenuta ha riguardato i supermercati (+2,4%).
Con riferimento alla dimensione delle imprese, nel mese di febbraio 2006 le vendite al dettaglio hanno registrato flessioni tendenziali sia nelle piccole imprese, sia nelle medie imprese (-0,4% e -0,2% rispettivamente) e un marcato incremento (+3,0%) nelle grandi imprese. Nell’ambito di queste ultime, il valore delle vendite al dettaglio e’ aumentato del 4,9% nelle imprese da 6 a 9 addetti, dello 0,1% nelle imprese da 10 a 19 addetti e del 3,4% nelle imprese con almeno 20 addetti. Nei primi due mesi del 2006 si sono rilevati variazioni tendenziali positive del valore delle vendite in tutte le tipologie di imprese, con incrementi dello 0,2% in quelle piccole, dello 0,7% in quelle medie e del 2,7% in quelle grandi. Nella regione Campania crescono del 2,3%, nei primi due mesi del 2006, le vendite di supermercati e ipermercati. Analizzando il giro d’affari a livello regionale, si nota che nel Mezzogiorno la Calabria si conferma al vertice con una crescita tendenziale superiore al 6%, mentre per Puglia e Sicilia si registrano una diminuzione complessivamente di circa mezzo punto percentuale, soprattutto – spiega il bollettino del centro studi di Unioncamere – a causa dei forti ridimensionamenti nelle altre merceologie non alimentari, mentre addirittura la Sardegna registra un calo delle vendite del 5%, sintesi di risultati molto negativi in tutti i comparti.