domenica 6 Ottobre 2024

I discount non sfondano sotto gli appennini. Storia di un quadriennio particolare

Se nel nord i quattro anni dal 2019 al 2022 sono stati appannaggio dei discount, nel centro Italia no, è stato più in generale l'avanzamento compiuto dalla moderna prossimità che ha determinato più fatturato nel territorio, ovvero da negozi di vicinato più grandi.

Il sud ed il nord d’Italia sono differenti nei consumi, nei redditi e nella cultura gastronomica. Di conseguenza vi sono differenze negli assortimenti, negli attori del mercato, nelle dimensioni dei negozi, insomma è come se fossero due paesi diversi in termini di mass market retail.

Si faccia attenzione: non significa (luogo comune) che il Nord è meglio del sud; è semmai il contrario, il secondo cresce più del primo, ed ironia della sorte quest’ultimo, da qualche anno, è oggetto di conquista da parte dei discount, che sino a qualche anno fa si erano concentrati proprio nella crescita nel sud Italia, dove oggi hanno importanti quote.

Il Centro Italia a chi assomiglia? Che bella domanda, ma ancor più interessante: quali sono le differenze di performance tra il centro ed il nord? Tradotto per l’industria: se inserisco un prodotto a scaffale, dove ruota di più? E quindi: dove mi conviene investire di più?

In questo articolo, frutto di uno studio sull’evoluzione del mercato GDO nel centro Italia in quattro anni fondamentali (2019-2022), mostreremo i numeri che daranno risposta a queste domande e li metteremo a confronto con ciò che è stato recentemente pubblicato, relativamente ai dati del nord Italia.

La trasformazione del nord ovest: i supermercati ed i discount all’attacco dei grandi formati. Cambio epocale

Il nord est cresce molto meno dell’ovest, i discount qui investono meno

Al termine del quadriennio che va dal 2019 al 2022, Conad ha mantenuto il fatturato più alto all’interno della GDO italiana nell’Area 3. Un risultato consolidato con differenziali più contenuti rispetto ad altri gruppi ma che ha comunque permesso di rimanere saldamente al vertice con 6,8 miliardi di euro (è il fatturato dei singoli punti vendita dentro il territorio in esame, non i bilanci dei cedi) rispetto agli oltre cinque di Selex e ai 4,8 di Coop Italia.

Si veda nel grafico sotto il dettaglio delle prestazioni per ogni insegna:

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