La rivoluzione di Carrefour: ecco i numeri del Gruppo in Italia dopo la fusione. Confronto con i partner Apulia e Etruria retail

L'anno post pandemico di Carrefour è stato anche il primo anno di bilancio dopo la rivoluzione strategica realizzata ad ottobre 2020 con la fusione delle tre aziende del gruppo in una sola e la decisione di dare in gestione molti punti vendita agli affiliati. In questo articolo sono dettagliate le prestazioni del primo anno di rinascita, assieme a quelle dei suoi partners Etruria retail ed Apulia Distribuzione. I risultati di EBIT e Profit non sono stati soddisfacenti per GS che presenta ancora un'alta incidenza del costo del lavoro e di altri indicatori. Ottima la posizione di indebitamento di tutte le aziende che dimostra quanto siano sane. Alla fine dell'articolo gli abbonati PREMIUM possono scaricare un PDF con tutti i dati, anche quelli non presenti nell'articolo

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Carrefour in Italia ha investito molto ed ha raccolto risultati deludenti, almeno negli ultimi dieci anni. Proprio per questa ragione nell’estate del 2020 il gruppo francese decise di rivoluzionare il proprio modello di business in Italia. Il 2021, di fatto, è stato l’inizio di un nuovo corso ed il presente studio è la prima analisi su questo cambio.

Volendo raccontare le dinamiche del marchio francese in Italia abbiamo considerato anche i due master franchisee Etruria Retail ed Apulia Distribuzione. L’analisi è stata svolta utilizzando la web app di GDONews “Benchmark On Line”, utilizzabile da tutti gli abbonati PREMIUM che permette di mettere a confronto i bilanci di 5 anni di tutti i player della GDO italiana e di circa 4650 affiliati. analizzeremo, quindi, i dati dell’ultimo bilancio di tre importanti realtà dell’universo Carrefour – GS Spa, Etruria Società Cooperativa, Apulia Distribuzione Srl – allargando lo sguardo anche ai principali indicatori degli ultimi 5 anni per avere un’idea completa dello stato di salute di queste imprese.

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Carrefour è una multinazionale francese che ha una presenza rilevante nel canale degli ipermercati, in virtù della quale negli ultimi anni ha subito contraccolpi pesanti impattando sui bilanci. Auchan che ebbe simili problemi, ad esempio, al termine di una parabola negativa, ha scelto di uscire dal mercato italiano cedendo, nel 2020, i propri negozi a Conad.

Carrefour, invece, sta adottando una strategia diversa: restare sul mercato italiano puntando sul franchising mantenendo a gestione diretta punti di vendita compatibili con il loro modello di business, e quindi affidando a piccoli imprenditori locali gli altri punti vendita. Carrefour è presente nel nostro paese con 1500 punti vendita, dei quali oltre mille gestiti da franchisee. Il gruppo francese, quotato alla borsa di Parigi e presente in Italia fin dagli anni Settanta, anziché cedere un ramo d’azienda ha scelto di scommettere sulla riconoscibilità del suo brand – potente – in un Paese ad altissima vocazione turistica, puntando sulle migliaia di visitatori che ogni anno scelgono l’Italia e i suoi centri storici.

Il marchio Carrefour in Italia è gestito da tre aziende. La prima è il franchisor, GS Spa, che nel 2021 ha presentato il suo primo bilancio unificato perché nel 2020 ha fuso tre società diverse, SSC (ipermercati), Dì per Dì (supermercati, affiliazione e cash and carry) e GS (negozi di prossimità). GS è così diventata Carrefour GS Spa e al contempo ha iniziato a dismettere una serie di punti vendita e a cederli a due partner che ha scelto nel proprio cammino per gestire il mercato italiano: Etruria retail (in Toscana, attivo anche nell’Alto Lazio) e Apulia Distribuzione (in Puglia, attivo anche in Campania e in alcune zone della Calabria e della Sicilia) che operano come master franchisee.

In sintesi, Carrefour ha intrapreso un cammino, tipicamente italiano, dove in alcuni territori lascia ad imprenditori affiliati la gestione di una buona parte della rete svolgendo attività di franchisor con Cedi, dall’altro ha scelto di operare (come fece Auchan, con gli stessi attori partner di quest’ultimo) attraverso master franchisee.

Come sono andati, quindi, i conti di GS Spa, Etruria e Apulia Distribuzione nell’anno post pandemico? Chi ha ottenuto i migliori risultati? Risponderemo a tutte queste domande entrando nel dettaglio degli indicatori delle imprese analizzate con grafici e tabelle e, in fondo all’articolo, sarà scaricabile il pdf della web app che include ulteriori analisi.


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