Le supercentrali sono organizzazioni che riuniscono le centrali acquisti per agglomerati di fatturato da opporre ai principali fornitori. In Italia ve ne sono quattro e valgono circa il 60% del mercato totale GDO. Se si escludono i discount, Coop Italia ed Esselunga, il resto appartiene ad un’organizzazione. La più importante per somma dei fatturati è ESD Italia, composta da quattro soci e 41 aziende mandanti.
Nel sito internet (vedi sotto) sono indicate la presenza nel territorio e le aziende, ma diverso è il discorso di quantificare la forza dell’organizzazione in ogni territorio. I nomi che appaiono all’interno dell’organizzazione sono tutti di aziende molto importanti, da nord a sud, ma qual è il loro peso nei territori. Quali sono i formati di vendita che l’organizzazione presidia meglio?
Non sono risposte scontate, e queste non è in grado di darle il loro sito, che indica la numerica dei punti vendita e dei metri quadrati totali per ogni centrale ad essa appartenente, e nemmeno i principali Istituti di Ricerca che, attraverso le vendite del Grocery, danno una quantificazione delle vendite “spannometrica”. L’unico sistema per comprendere la vera forza di ESD è sommare i bilanci delle imprese che vi appartengono (Cedi ed affiliati) e metterli a confronto con il resto del mercato. E’ ciò che farà questo articolo, indicherà il peso del fatturato della prima supercentrale del Paese in tutti i suoi formati di vendita, dalle superette agli ipermercati.
In un quadro decisamente eterogeneo come quello nostrano, vogliamo rispondere alla domanda: “Il fornitore che approccia ESD, chi si ritrova di fronte? Quale potenziale può esprimere? Su quali formati di vendita?”
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