Alberto Castelar è direttore vendite della Latteria Vipiteno, storica coop altoatesina fondata alla fine dell’Ottocento. Produce un milione e mezzo di vasetti di yogurt al giorno, con il latte conferito esclusivamente dai 600 contadini soci.
Come sono cambiati i consumi nel reparto yogurt negli ultimi anni?
E‘ evidente come hanno preso piede le nuove tendenze di prodotti salutistici, passando prima dal greco per arrivare ai puramente proteici ed altri segmenti a discapito dei mercati tradizionali intero e magro. Sulla base di queste mutate tendenze non possiamo riscontrare come negli ultimi anni assai difficili, la Private Label ha avuto performance migliori rispetto all’industria.
In questo contesto aggiornato, quali sono le vostre strategie per guadagnare quote di mercato?
Abbiamo vissuto un anno dove il conferimento di latte dai nostri soci contadini ha avuto un calo significativo, frutto degli aumenti dei costi di mangime e dei costi energetici, nostro malgrado non siamo stati in grado di soddisfare tutte le richieste del mercato e questo sicuramente ci ha penalizzato nella crescita. Abbiamo e stiamo lavorando per ritornare alla nostra piena operatività per ripristinare i volumi del marchio Vipiteno e recuperare le nostre quote storiche di mercato.
Esistono ambiti dell’offerta ancora poco esplorati e che potrebbero avere un buon potenziale?
Sul mercato italiano stiamo studiando nuove proposte per approcciare nuovi consumatori, ma abbiamo anche nuovi mercati finora non approcciati che nel caso di un incremento di capacità produttiva potremo avvinarci.
Qual è stata l’inflazione che avete sofferto nel 2022 sul vostro conto economico, e quanto di questa avete girato alla GDO?
In media abbiamo avuto aumenti di costi di circa il 30% che non siamo riusciti a riversare alla GDO, ottenendo pressoché il 20% nei vari step durante l’ultimo anno.
Qual è lo scenario inflattivo che temete per il 2023?
Non è facile fare previsioni, ci sono nelle prime settimane dell’anno degli indicatori con dei segnali di miglioramento ma dal mio punto di vista è difficile guardare oltre il primo trimestre. Ci sono ancora fattori economici-politici che potrebbero determinare variazioni importanti sugli andamenti dei costi.
La GDO lotterà per non incrementare i prezzi, alla luce di quanto spiegato voi quali incrementi state chiedendo loro?
Alla luce di quanto sopra detto, necessitiamo di un incremento di valore dei nostri prodotti, consapevoli delle difficoltà che incontreremo in un mercato nel quale il consumatore sta perdendo potere di acquisto, dove la marca dell’industria soffre, dove cresce la PL e crescono i discount, canale quest’ultimo che volutamente non abbiamo mai presidiato per non creare conflittualità con la rete GDO.