Bellini (Conad Nord Ovest): Italiani più poveri, nello yogurt la MDD deve innovare velocemente

Andrea Bellini è Category manager dairy di Conad Nord Ovest, 600 punti vendita, un giro d’affari complessivo pari a 4, 4 miliardi di euro, più di 18 mila addetti, un’azienda con un’estensione territoriale decisamente rilevante, dalla Valle d’Aosta, passando per il Piemonte sino alla Liguria orientale ed all’Emilia nelle città di Modena, Bologna e Ferrara ed alla provincia di Mantova in Lombardia (ex Nordiconad), e poi ancora la Toscana, Sardegna e le province di Roma e Viterbo nel Lazio (ex Conad del Tirreno). La visuale di analisi di Bellini è, quindi, decisamente ampia per poter esprimere un pensiero relativo ai consumi di yogurt in questi territori.

Come sono cambiati i consumi nel reparto yogurt negli ultimi anni?
I consumi sono sensibilmente cambiati negli ultimi anni e molto velocemente. La categoria che ha sofferto maggiormente è lo yogurt intero omogeneizzato in quanto il consumatore si è spostato su un prodotto più salutare con meno grassi e con un apporto maggiore di proteine come lo yogurt greco o gli yogurt proteici.
Sempre di più in questa categoria è importantissimo cogliere la novità velocemente in quanto più che nel passato il consumatore è attratto e favorevole a scoprire.

Il Covid ha influito nel cambio dei comportamenti di consumo?
Sicuramente il Covid ha aiutato a confermare la tendenza negativa dello yogurt intero omogeneizzato e a favorire l’esplosione di tutto quello che è proteico dai budini ai dessert agli yogurt con aumenti in alcuni casi a tre cifre

Qual è il ruolo della MDD in questo nuovo contesto?
L’altra faccia del dopo Covid e inizio guerra è stata quella dell’impoverimento e la diminuzione drastica del potere d’acquisto dei consumatori. La Marca del distributore ha avuto un ruolo importante in quanto dava fiducia e qualità ad un prezzo molto più vantaggioso, abbiamo avuto anche in questo caso un’esplosione di volumi in quasi tutte le categorie dello yogurt.
Per il prossimo futuro la MDD deve avere un obiettivo molto importante su questa categoria, innovare e velocemente.

Qual è il ruolo della pressione promozionale in questa categoria?
La pressione promozionale è importante come per tutte le altre categorie del largo consumo confezionato (LCC): in questo caso incide molto meno rispetto al totale dell’LCC attestandosi nel nostro caso al 17,70% e perdendo 2,77 punti rispetto all’anno passato. Sicuramente ha inciso tanto anche l’esplosione del proteico a far abbassare drasticamente l’incidenza promozionale.

I consumi cambiano da Nord a Sud?
Nel mio caso dalla Valle d’Aosta al Lazio più la Sardegna non ci sono evidenze e consumi particolarmente diversi tra le regioni.