Supermercati e discount si confrontano direttamente sulle superfici di prossimità, però nella sua accezione moderna, ovvero con negozi che misurano da 800 a 1500 mq. Ovviamente i due formati di vendita sono profondamente differenti nella loro offerta, però l’approccio al consumatore è identico, considerando l’attività attrattiva che esercitano nei diversi bacini di utenza, quando questi sono condivisi. In questo articolo mettiamo a confronto proprio l’evoluzione di questi due format dal 2016 sino al principio di quest’anno.
In questo largo periodo abbiamo assistito ad una pesante accelerata del comparto discount, soprattutto grazie ad un’alta numerica di aperture.
Queste sono caratterizzate, solitamente, da un format ben preciso: metrature attorno e oltre i 1.000 mq, assortimenti più profondi (soprattutto nel mondo dei freschi) ed esplosione del reparto ortofrutta, divenuto, anche qui, dominante. Nello stesso periodo, il discount ha anche incrementato l’aggressività promozionale, alla stessa stregua del comparto supermercati.
C’è, poi, una crescita anche nel segmento supermercati: come abbiamo spiegato in altri articoli, oggi il mercato della GDO si divide in due, ovvero tra chi ha deciso di puntare sul futuro realizzando medi e grandi negozi di prossimità e chi, invece, è rimasto ancorato al passato, continuando a sviluppare piccoli negozi.
Quando approcciamo supermercati di 1.000 mq ed oltre, parliamo già di un terreno in cui si cimentano le insegne che investono su metrature più idonee ad abbracciare le sfide del futuro.
L’articolo, dunque, fa un confronto tra discount e supermercati in un segmento (la prossimità) che rappresenta l’elemento più rilevante della distribuzione italiana negli ultimi 6 anni. Passiamo ai numeri:
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