Anticipando di tre anni l’esercizio sull’opzione di acquisto che era stata prevista dopo il riassetto del 2020, Esselunga è tornata proprietaria del 100% dell’immobiliare “La Villata”, riacquistando di fatto l’intero valore dei propri muri. Un’operazione da 435 milioni di euro che comprende, oltre ai terreni, 83 dei 169 immobili degli store della catena italiana che ha chiuso il 2021 con ricavi in aumento del 2,2% a 8,56 miliardi di euro, mentre l’ebitda ha registrato un lieve calo a 689,7 milioni rispetto ai 710,5 di due anni fa.
I dettagli dell’operazione sono riportati da Milano Finanza che spiega come il colosso fondato da Bernardo Caprotti, oggi guidato dalla figlia Marina Sylvia, si sia ricomprato da Unicredit il 32,5% del capitale sociale, attraverso la propria cassa per un valore del 60% (255 milioni) e per il restante 40% (180milioni) tramite un finanziamento chirografario con lo stesso istituto di credito. Un affare che conferma l’ottimo momento del gigante della grande distribuzione che, anche grazie al boom dell’e-commerce durante e dopo la pandemia, sta proseguendo nella propria espansione con l’apertura di nuovi punti vendita.
L’immobiliare era nata nel 2005, controllata per il 67,5% dal gruppo e per il 32,5% da Unione Fiduciaria, da cui Unicredit aveva acquistato il pacchetto nel 2020 nell’ambito della riorganizzazione della società successiva alla morte del fondatore avvenuta nel 2016. Riassetto che aveva visto passare il totale controllo del gruppo alla seconda moglie di Caprotti Giuliana Albera, e della terzogenita Marina. Al termine di un’articolata trattativa interna alla famiglia era stato poi siglato a marzo 2020 il lodo che aveva definito l’attuale organizzazione del gruppo. La seconda moglie e la figlia Marina, già titolari del 70% della holing Supermarkets Italiani, avevano poi acquisito il 30% dagli altri due figli Violetta e Giuseppe, sulla base del valore complessivo di Esselunga stimato in 6,1 miliardi di euro. Una valutazione che ha permesso di liquidarli con un miliardo e 830milioni di euro anche grazie a un debito bancario con Unicredit del 32,5% del capitale de La Villata con cui è stata saldata una parte della liquidazione. Esselunga, che oggi conta circa 25mila dipendenti, ha quindi concluso l’acquisizione alla stessa cifra del 2020.