Federico Corrado (Perrone SRL): “Difficile non scaricare a scaffale gli incrementi della pasta di semola”

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Fondata nel 1985 il gruppo Perrone rappresenta una importante realtà della Distribuzione Organizzata della Calabria, molto presente sul territorio con diverse decine di affiliati. I suoi punti vendita, oltre 170 in tutto, molti ad insegna Contè, si distribuiscono su tutta la regione da Castrovillari sino a Reggio Calabria, come si può notare dalla Mappa della GDO di GDONews sottostante, usufruibile dagli abbonati sia professional che premium.

Distribuzione dei PdV del Gruppo Perrone Srl. Fonte: Mappa della GDO di GDONews

Il fatturato a bilancio (anno 2020 ultimo disponibile) è arrivato a 69,3 milioni di euro, e negli ultimi cinque anni (2016-2020) è sempre stato in crescita, arrivando ad un incremento del +50% circa. La Web App di GDONews Benchmark On Line , usufruibile dai soli abbonati premium, indica anche una buona performance dell’EBITDA aziendale, dato che nel quinquennio considerato è incrementato più dei ricavi.

Evoluzione del fatturato 2016-2020 del gruppo Perrone Srl. Fonte: Web App Benchmark On Line di GDONews

Secondo la piattaforma GeoRetail il fatturato alle casse, ovvero quello prodotto dalla somma degli affiliati del gruppo, è stato nel 2020 oltre 130 milioni di euro, producendo un’interessante quota di mercato sul territorio.

La crisi delle materie prime sta preoccupando il mercato ed in particolare quello della pasta di semola è in tensione da diversi mesi. Abbiamo raccolto la testimonianza di Federico Corrado, Buyer del Grocery di Perrone Srl, che ci racconta come sta vivendo il periodo: “Oggettivamente non ci sono problematiche nei rinnovi contrattuali nella categoria, anche per il rapporto che si è consolidato e rafforzato nel corso degli anni con l’industria”.

Quali sono i problemi che state affrontando quotidianamente per gestire nel migliore dei modi il rapporto con il consumatore finale?

Le difficoltà maggiori si riscontrano nell’aumento dei prezzi di listino, derivati principalmente dai costi delle materie prime e dell’energia, basti pensare al fatto che energia e gas hanno raggiunto picchi di prezzo molto elevati, e la mancanza di componenti di imballaggio per arrivare al prodotto finito.

Tali richieste di incremento sono frequenti?

Sul finire del 2021 abbiamo osservato i primi aumenti di prezzo e, durante questo 2022, responsabile anche la guerra in Ucraina, abbiamo dovuto introdurre ulteriori aumenti di listini.

A quanto ammontano le richieste di incremento sulla categoria pasta di semola? Riuscite a trattenere una parte di questi aumenti?

Le richieste di incremento nel giro di cinque mesi sono state di oltre il 30%. Questi (incrementi) purtroppo devono essere applicati anche agli scaffali e, di conseguenza, all’utente finale.