Ruvida, tenace, marchigiana: i tre aggettivi che campeggiano nella home page del sito web di Luciana Mosconi, la Signora delle Tagliatelle, e che inquadrano subito le caratteristiche principali della pasta fresca di questa azienda. Un’avventura imprenditoriale nata da una passione, quella per le tagliatelle, imparata dalla stessa Luciana in famiglia quando era bambina e poi cresciuta fino a diventare un lavoro con l’apertura del laboratorio-punto vendita a Matelica, nel cuore delle Marche, alla fine degli anni ’80. Ed è proprio qui che avviene l’incontro con Manfredo e Marcello Pennazzi, che nel 1992 trasformano questa realtà in un pastificio tecnicamente organizzato ma caparbiamente rispettoso dei valori tradizionali. Ancora oggi, infatti, si utilizza solo il grano migliore e le uova più fresche 100% italiane, e si lavora la sfoglia “a doppio impasto” tirandola delicatamente, senza pressatura meccanica, per evitare shock che possano alterare il gusto e la fragranza delle materie prime. Il processo si conclude infine con un’essiccazione lentissima, per oltre 24 ore.
“Un brand – come ci spiega Marcello Pennazzi, AD di Luciana Mosconi – italiano nato per gli italiani ma amato anche oltreconfine. Del resto – aggiunge Pennazzi – il Made in Italy all’estero piace sempre molto e per noi vale circa il 5% del fatturato. Siamo presenti in quasi tutto il mondo con la nostra pasta secca ed in Europa soprattutto con la nostra pasta fresca che ovviamente ha limiti logistici di esportazione e conservazione del prodotto fresco”.
Il tema della sostenibilità è quanto mai attuale e necessario per rimanere competitivi sul mercato: cosa sta facendo LUCIANA MOSCONI in tal senso? Quali sono i propositi già realizzati e quali quelli in via di realizzazione?
Il tema della sostenibilità è per noi di Luciana Mosconi importantissimo. Siamo molto radicati alla nostra terra, le Marche, che guardiamo costantemente con ammirazione e ispirazione per trarne l’aspetto più autentico e tenace che si rispecchia nei nostri prodotti. Siamo stati i primi in Italia, nel nostro settore, a sottoscrivere un Accordo Volontario con il Ministero dell’Ambiente nel 2012 finalizzato a ridurre e compensare totalmente la CO2 generata lungo il ciclo di vita dei nostri prodotti di punta: dalla produzione alla distribuzione, fino a utilizzo e smaltimento. Un accordo fortemente voluto che, con orgoglio, rinnoviamo ogni anno per la tutela dell’ambiente e l’ambizione di un futuro più sostenibile. Inoltre, stiamo lavorando su studi di materiali biodegradabili, ma il rincaro dei costi delle materie e la scarsa reperibilità come la carta e i polimeri rallentano questi test.
Il 2021 è stato un altro anno molto difficile per la situazione epidemiologica. Qual è il vostro bilancio per l’anno appena concluso? Le strategie che avevate previsto per affrontarlo si sono rivelate efficaci?
Nonostante la pandemia, il 2021 è stato per noi un anno incoraggiante, con un incremento di fatturato sull’anno precedente. Ci confermiamo leader nel settore della pasta all’uovo secca premium e continuiamo a crescere e ad affermarci con la nostra Pasta Fresca all’uovo. Una grande soddisfazione per noi che dimostra tutto l’affetto della nostra community di pasta lovers.
Il 2022 è iniziato molto in salita tra la recrudescenza del Covid, con le conseguenti quarantene, e gli incrementi indiscriminati delle materie prime: qual è la situazione di LUCIANA MOSCONI?
Sono stati due anni difficili per tutti e l’incremento dei costi con delle materie prime ha influito a catena su tutta la filiera, ma non siamo voluti scendere a compromessi con la qualità e abbiamo continuato a scegliere solo il meglio dell’eccellenza italiana per un prodotto sempre al top per i più alti standard di qualità. Siamo convinti che scegliere l’eccellenza ripaghi sempre. Non a caso, i primi due mesi del 2022 si sono rivelati interessanti, con un incremento a due cifre delle vendite. Nella categoria Pasta Fresca, rientriamo tra i primi dieci brand nelle regioni del Centro Italia, in particolare nell’area Adriatica, territorio dove è presente una spiccata cultura del prodotto e dove c’è molta concorrenza.