Non c’è Black friday che tenga. Soffrono le vendite di elettronica di consumo, magari crescono i volumi ma i margini ballano sul filo del 3%. Le catene commerciali più aggressive crescono solo con acquisizioni di negozi, di proprietà o associati.
Unieuro, società quotata, è un caso esemplare: un retailer aggressivo e con una gran voglia di crescere (e ci riesce) ma frenata da un mercato asfittico. I ricavi crescono a doppia cifra a rete corrente ma calano a rete costante o, nel migliore dei casi, sono fermi. La redditività (Ebitda/ricavi) anzichè crescere viene erosa: dal 3,2% al 3%. Il trasferimento progressivo del business dal canale fisico all’online comprime inevitabilmente i margini, ma i retailer non possono farne a meno.
Secondo i dati Gfk Temax, nei primi 9 mesi dell’anno le vendite in Italia sono scivolate dell’1,4% a 12,8 miliardi. Tutti i comparti hanno chiuso in rosso, eccetto telefonia e piccoli elettrodomestici. Fermi i grandi elettrodomestici.
Il rebus dei dati
I primi 9 mesi dell’esercizio 2017/18 si sono chiusi per Unieuro con risultati in crescita, sia a livello di ricavi, saliti a doppia cifra sopra quota 1,3 miliardi, sia sotto il profilo della redditività, con un Ebitda adjusted e un risultato netto adjusted che si sono attestati rispettivamente al 3% e all’1,4% dei ricavi.
“Molto forte la generazione di cassa – recita una nota della società – triplicata rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, che ha contribuito a sostenere gli investimenti mantenendo sotto controllo l’indebitamento finanziario netto”.
Tuttavia per Unieuro i ricavi like-for-like (la performance dei negozi aperti da almeno 26 mesi al 30 novembre 2017 e comprensiva sia delle vendite retail sia del click&collect) si sono contratti dell’1,5%, anche a causa del preventivato impatto dei nuovi negozi (non rientranti nel like-for-like) sulla rete preesistente. Escludendo invece dal perimetro di analisi i punti vendita interessati da tale effetto in quanto limitrofi a negozi acquisiti o a negozi oggetto di eccezionali operazioni di rilancio (in particolare Roma Muratella, rinnovato nel maggio 2016), le vendite like-for-like sono in crescita dello 0,7%.
Il confronto
Se si guarda all’ultimo bilancio di Mediamarket spa, che controlla Media World Italia, questo evidenzia un lieve calo del fatturato appena sopra i 2 miliardi e un Ebitda all’osso del 2,5% e un utile dello 0,8%. Media World ha un modello di business molto diverso da Unieuro ma competono sullo stesso mercato.
Alla fine l’ad di Unieuro Giancarlo Nicosanti Monterastelli commneta: “Sebbene il Black friday renda il terzo trimestre anno dopo anno più importante, la stagione natalizia continua a ricoprire un ruolo chiave per l’intero settore. Alla luce del positivo trend dei ricavi di Unieuro nel mese di dicembre, siamo fiduciosi sul raggiungimento dei target annuali che ci eravamo prefissati, così da poter remunerare adeguatamente i nostri azionisti”.
[via il sole24ore]