
E’ Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi, a dare la lieta novella: “dopo circa 10 mesi dalla conclusione della valutazione dello status sanitario dell’Italia con riferimento alla Malattia Vescicolare del Suino (MVS), da parte della Canadian Food Inspection Agency (CFIA), la Commissione europea ha finalmente ottenuto dai canadesi l’approvazione del modello di certificato sanitario per l’esportazione di carni suine e di preparazioni a base di carne suina”.
Lunga e travagliata la valutazione della situazione che ha posto in evidenza la sicurezza delle carni suine da allevamenti situati nelle Regioni indenni dalla Malattia Vescicolare, così come dei prodotti a base di carne suina. Revocate le “misure straordinarie aggiuntive” previste per i salumi italiani quali garanzie ulteriori rispetto all’origine della materia prima e ri-aperto il mercato a tutti i prodotti a base di carne e alle carni suine fresche italiane. “Le misure aggiuntive, previste solamente per i prodotti esportati dall’Italia, unico Paese non indenne dalla Malattia vescicolare, limitavano le nostre possibilità di export ai salumi cotti e ai prodotti stagionati un minimo di 30 giorni, se ottenuti da carni provenienti dall’Unione europea o dalle Regioni italiane indenni da MVS, oppure almeno 400 giorni in caso di materia prima proveniente da Campania e Calabria.
Mentre non è ancora stato approvato il nuovo certificato per i prodotti a base di carne, la cui formalizzazione è necessaria per rendere effettiva la possibilità di esportare salumi stagionati meno di 30 giorni”, fa sapere Assica.
Buone notizie quindi per il comparto salumi, che vede oggi il calo dei consumi in Italia mentre crescono costantemente le esportazioni. Dopo la liberalizzazione dei prodotti negli Stati Uniti nel 2013 (sempre per o stesso problema, che persiste nel nostro paese da tempo) le esportazioni sono cresciute così tanto da renderlo il primo mercato di destinazione dei Paesi Terzi, oltre i confini dell’Unione Europea, con 6.300 ton e una crescita del +19,9% a quantità, per oltre 76 milioni di euro e un +23,8% a valore. A trainare il mercato sono stati i prosciutti crudi stagionati che hanno registrato un +22,1% in quantità per 5.430 ton e un +24,7% per 70,5 milioni di euro.
Questo notevole risultato e la nuova apertura del mercato canadese, fanno sperare in un altro balzo positivo nelle vendite dei nostri salumi, ricchezza nazionale.