
Francesco Pugliese di Conad contro Adriano Turrini di Coop per colpa di un articolo sulle condizioni di lavoro nel mondo delle cooperative, pubblicato in concomitanza del primo sciopero dei dipendenti della grande distribuzione, avvenute 7 novembre.
Scrive Raffaele Porrisini di Italia Oggi nell’articolo dal titolo “Duello sul web tra manager rossi” che lo scontro fra l’amministratore delegato di Conad e il presidente di Coop è avvenuto tutto alla luce del sole, visto che sia Pugliese che Turrini sono molto attivi sui social network: Non capita tutti i giorni di assistere a un duello pubblico tra i due manager di punta dei principali colossi cooperativi italiani della grande distribuzione. Soprattutto se entrambi appartengono alla stessa famiglia cooperativa, in questo caso quella cosiddetta rossa di Legacoop. E invece quando si ha a che fare con due dirigenti molto presenti sui social-network, può accadere anche questo; il tutto a beneficio della trasparenza. Il singolare episodio si è verificato sabato 7 novembre, quando in tutta Italia i dipendenti della Gdo avevano indetto uno sciopero per protestare contro il mancato rinnovo del contratto e le loro condizioni di lavoro, tra straordinari e giorni festivi da garantire a fronte di stipendi piuttosto magri.
Francesco Pugliese, amministratore delegato e direttore generale di Conad, particolarmente attivo sia su Facebook che su Twitter, pubblica sul primo dei due social-network un articolo dal titolo più che eloquente «Se domani scioperi, sei licenziato. Benvenuto nel lager Coop». È tutta farina del sacco del sito di informazione indipendente Il post viola, blog legato al Popolo Viola e vicino agli ambienti della sinistra radicale. Le prime righe del pezzo bastano a farne capire il tono: «Benvenuti nel ”Lager Coop”. Quello che un tempo era il simbolo dell’emancipazione imprenditoriale della sinistra in chiave cooperativa oggi è diventato un tempio dello sfruttamento più cinico e sfrenato». E poi via con il racconto (in forma anonima) di vessazioni e intimidazioni da parte di un dirigente nei confronti di un dipendente. Spuntano i primi commenti. Qualcuno prova a fare notare: «Questo non si dice dei cugini», alludendo alla vicinanza associativa tra Conad e Coop. L’ad tira dritto: «L’ingiustizia va condannata sempre, chiunque la commetta».
Ed ecco che il presidente di Coop Italia Adriano Turrini, sentendosi chiamato in causa, interviene con un certo sarcasmo polemico. «Grande Francesco», esordisce, rilanciare un post che denuncia un fatto nascondendo la fonte, il colpevole e anche la cooperativa dove accade, ti fa molto onore. Rilanciare un post che parla, come dichiarazione propria, di «Lager» e di domeniche «obbligate e non pagate», cosa che sai essere palesemente falsa, ti fa ancora più onore. Vedo che essere un grande manager non corrisponde necessariamente ad essere un grande». Pugliese prova a smorzare i toni: «Caro Adriano, capisco il tuo stato d’animo. Ho solo rilanciato senza nessun commento anche perché la discussione sul post è fin troppo animata e non c’è bisogno di censure». Turrini però rincara: «Quindi un servizio alla «libera informazione»? Ne prendo atto e ti ringrazio per la premura». Arrivano commenti di altri utenti, ma tra i due – almeno pubblicamente – la cosa finisce lì, lasciando di stucco quegli osservatori ben consapevoli dei ruoli ricoperti dai duellanti.
Contro quell’articolo il presidente di Coop Italia si era inoltre già scagliato il giorno prima, quando era stato pubblicato sul sito alla vigilia dello sciopero. E lo aveva fatto sempre via Facebook. «Io lavoro in Coop con un posto di una certa responsabilità. Venga fatto il nome del dirigente, lo si denunci e verrà licenziato. Altrimenti non rimane che la querela per diffamazione» erano state le parole di Turrini, convinto che servisse maggiore trasparenza nel pubblicare una denuncia così grave. Magari pensava che il caso si fosse chiuso lì, e invece il giorno dopo a rilanciare proprio quell’articolo incriminato ci ha pensato il suo collega di Conad.
[Via Blitzquotidiano]