L’intervista al Direttore Generale di Conad Centro Nord ha evidenziato degli aspetti strategici su cui alcune aziende appartenenti a Conad si stanno concentrando negli ultimi anni per rispondere alla crisi. Innanzitutto va detto che probabilmente l’azienda cooperativa di Via Michelino è una delle realtà GDO che meno soffre la situazione economica del Paese grazie alle risposte importanti, e talvolta violente, che il management ha posto in essere in questi anni per rispondere alle difficoltà. Il concetto di Brand è molto radicato nella filosofia dell’azienda, lo dimostrano gli investimenti compiuti in comunicazione negli ultimi anni, superiori a qualsiasi altro competitor, Coop Italia compresa. Nel concetto di Brand è insito uno studio continuo di analisi del consumatore per far sì che la distanza tra questi due attori sia sempre caratterizzata da un moto di avvicinamento e mai il contrario. Purtroppo la situazione economica nazionale non cambia, semmai il contrario, e le conseguenze sono note a tutti: decrementi continui, logoranti e ripetuti anno su anno. Non è il caso di Conad che riesce, con sacrificio, a mantenere attivi i numeri di ritorno. L’ottenimento dei risultati positivi in termini di fatturato sono talvolta oggetto di lamentele da parte della base sociale che viene chiamata a sacrificare margine per rispondere a diversi avversari: il discount e le attività promozionali logoranti dei competitors. Lo ha spiegato anche il Direttore generale Ferrarini nell’intervista esclusiva rilasciata a GDONews la scorsa settimana, quando ha spiegato che in questi tempi sono all’ordine del giorno alcune questioni : “i temi fondamentali che abbiamo affrontato di recente in associazione nazionale – ha spiegato Ferrarini – sono stati proprio l’aumento della promozionalità, diminuzione dei margini e dell’innalzamento dei costi di gestione. Purtroppo pur lavorando sull’efficientamento e sulla razionalizzazione dei costi, quelli fissi che negli ultimi anni sono comunque aumentati. Energia, rifiuti e tributi locali, vanno ad erodere sempre di più i già ridotti margini dell’imprenditore.” Questi sono i problemi reali che vanno risolti nella periferia ( intesa come Centrale di acquisto locale) e sul punto di vendita. Si può ottimizzare quanto più possibile sui costi, si può migliorare l’efficienza finanziaria senza compromettere la qualità, ma alla fine delle attività, la pressione promozionale ed i costi fissi per gli aumenti delle tasse e materie prime erodono i guadagni. Una delle soluzioni a cui Conad Centro Nord sta pensando è giustamente anche l’approfondimento del format Discount. E’ inevitabile. Oggi aprire una nuova struttura ad insegna Conad (ma vale assolutamente per tutti) significa: trovare la giusta location. Fare un importantissimo investimento. E poi, oggi, adeguarsi a costi di mantenimento del business (promozionalità) e della struttura davvero ingenti. L’opzione Discount risolve più di un problema ed è un mezzo con cui l’associato può continuare a crescere e, chissà, forse ha recuperare marginalità. L’Emilia Romagna è un terreno che in termini di format Discount è abbastanza aperto, in passato le Cooperative hanno saturato molto bene il mercato senza dare lo spazio al Discount che, invero, ha trovato in Veneto. Oggi le stesse Cooperative, esclusa Coop, sono invece interessate in prima persona all’ampliamento del format. Conad Centro Nord ha già la formula pronta, è Todis. Il mercato del Discount, già di per se concentrato, si è ulteriormente concentrato nell’ultimo anno, i primi tre attori ora detengono una quota di mercato superiore al 70%, ma in alcuni territori si può ancora fare sana competizione.