La polemica prosegue, ma sulle aperture domenicali, nelle aree del paese do si sono potute attuare, si può già fare un primo bilancio dopo due giornate di shopping festivo consentite dalle liberalizzazioni. Quello dei punti vendita di Coop Estense è più che positivo, tanto che venerdì il gruppo ha dato l’annucio di 100 nuovi assunti a tempo indeterminato.
«I consumatori dimostrano di gradire l’opportunità che oggi hanno di organizzare i propri acquisti, e quindi la gestione del proprio tempo, avendo a disposizione l’intera settimana», afferma Coop Estense, confermando che la scelta di tenere aperti super e ipermercati sia stata dettata dal comportamento della concorrenza, che già a gennaio aveva approfittato di questa opportunità: «Considerando il comportamento delle principali insegne presenti sul territorio – a partire da operatori come Unes, Famila, Esselunga, Panorama, Leclerc – Coop Estense conferma la volontà di proseguire nella sperimentazione delle aperture domenicali, come risposta ad un mercato che sta dimostrando di voler andare in quella direzione. Le aperture festive dei nostri punti di vendita non saranno generalizzate, ma avverranno sulla base della specifica funzione derivante dalla tipologia, dalla razionalizzazione del servizio ai soci e ai consumatori, e delle risposte competitive al mercato. Questa scelta non ha solo lo scopo di difendere i livelli occupazionali (come detto, se la cooperativa non rispondesse alle maggiori pressioni competitive, gli effetti sull’occupazione sarebbero pesantemente negativi, con la previsione di cento posti di lavoro in meno per effetto delle minori vendite) ma anzi si propone di incrementarli». Per mettere in pratica il programma di aperture domenicali, Coop Estense avrà bisogno di assumere cento persone a tempo indeterminato tra le province di Modena e Ferrara, «anche con l’obiettivo di contenere il numero di giornate di lavoro festivo per gli attuali dipendenti. La priorità sarà data a chi lavora o ha lavorato sinora con contratti a tempo determinato o somministrato».
Specialmente questa ultima affermazione conferma che la liberalizzazione delle aperture non porterà ad aperture totali di tutti i supermercati e ipermercati sul territorio. Come sosteniamo dall’inizio di questo dibattito l’effetto della deregolamentazione sarà quello di dare l’opportunità ai gruppi che ne verificano la convenienza di organizzare aperture mirate in contesti dove la domanda lo permette economicamente e la specializzazione, specialmente nelle grandi città, di qualche struttura nell’apertura 24 ore al giorno. Il tutto a vantaggio dell’economia e dell’occupazione.
Restano ancora caldi alcuni temi, come le proteste degli esercenti delle attività nelle gallerie dei centri commerciali, che devono trovare un equilibrio con le necessità dei gruppi della GDO, e vedremo nelle evoluzioni dei prossimi giorni quali soluzioni saranno trovate.