A margine della Convention Nazionale Sigma GDONews ha incontrato Giovanni Domenico Barbano, Direttore Generale di Multicedi, un gruppo che negli ultimi anni ha dato risultati davvero lusinghieri in un territorio per niente facile. Con Barbano si sono voluti analizzare i dettagli del passaggio del gruppo da Interdis a Sigma a partire dal prossimo anno, delle prospettive di sviluppo e della situazione del mercato campano.
D: Che significato e che prospettive ha per voi il prossimo matrimonio con SIGMA?
R: Questo matrimonio ha avuto una lunga gestazione. Innanzitutto ad oggi possiamo dire che è ancora un fidanzamento: il matrimonio è fissato per il 2 gennaio 2012. Infatti ad oggi siamo ancora parte del gruppo Interdis. I progetti in cantiere con Sigma sono tantissimi anche se limitati ad alcuni tipi di partnership in rispetto ai colleghi già presenti sul territorio campano, Sigma Campania in particolare. Al di fuori di tale area, dove i colleghi non operano, saremo più liberi di sviluppare in toto i progetti Sigma. Contemporaneamente vogliamo continuare a valorizzare la nostra insegna Decò sulla quale abbiamo creduto, investito e che è stata premiata dai consumatori, scelta condivisa sia da Sigma che dai colleghi di CEDI Sigma Campania fin dai primi incontri.
D: Quando dice al di fuori del territorio campano a quali aree si riferisce? Ed in generale quali sono i piani di sviluppo di Multicedi?
R: Già da tempo abbiamo approcciato le provincie limitrofe alla nostra regione come Foggia, Campobasso, Isernia, Chieti, L’Aquila, Latina e Frosinone. In tutti questi casi si potrà gestire direttamente l’insegna Sigma o creare anche sovrapposizioni a seconda dei casi. Inoltre stiamo seguendo con molto interesse il dialogo tra Sviluppo Discount e Sigma per la partership sul canale Discount che non escludiamo di sviluppare sia su territorio campano che al di fuori.
Abbiamo molte idee in comune sul canale Cash&Carry che sicuramente svilupperemo insieme: questo è un ambito dove sosteniamo da sempre e ancora più oggi c’è ancora tanto da fare e tanto da raccogliere. Infatti l’industria tende sempre più ad alleggerire i canali distributivi e per arrivare al micro retail in cash può essere uno strumento di efficienza.
D: Quali miglioramenti vi aspettate dalla partenrship con Sigma in ambito di acquisti e vendite?
R: La potenzialità la vediamo amplia. Il mondo della DO è in un momento di difficoltà a causa della crisi economica, con soci che entrano, altri che escono, altri ancora che vanno in difficoltà. Noi abbiamo intravisto in Sigma una delle strutture DO più dinamiche, non tanto per quello che è oggi quanto per il dinamismo, per la volontà, per la voglia di fare, per le idee accompagnate e rafforzate da un management giovane per il settore, quindi siamo molto fiduciosi su quello che potremo fare. Se questo loro dinamismo seguirà quello che da tempo è il nostro ritmo, sicuramente i risultati saranno importanti.
Da più parti siamo stati criticati per una supposta incompatibilità con Sigma, e non le nascondo che siamo stati contattati anche da altre realtà, per qualità dei supermercati, qualità delle controprestazioni nei confronti dell’industria che ci vedevano riconosciuti ad un certo livello e più compatibili con realtà diverse. Però bisogna analizzare bene il proprio contesto e cercare di guardare oltre al di la di quello che sembra e cercare di intuire cosa sarà, e noi abbiamo creduto in Sigma.
D: Il Direttore Generale di Interdis dott. Santambrogio, proprio in una recente intervista alla nostra testata, metteva in guardia gli associati dal non farsi attrarre dalle chimere di contratti di Supercentrale con punti superiori quando poi il sacrificio pagato in termini di assortimento avrebbe potuto creare un danno al vostro consumatore. Lei ora sta dicendo che le vostre scelte non sono state guidate da miglioranti contrattuali?
R: L’appello di Santrambrogio non era rivolto a noi che avevamo già formalizzato da qualche mese la nostra uscita da Interdis, ma ad altri soci in procinto di uscire. Sicuramente la qualità dei contratti di Centrale Italiana ha avuto un suo peso, specialmente in un momento di mercato cosi difficile, ma non è stato l’unico elemento, nè il più importante su cui si è basata la nostra scelta, come ho già spiegato.
D: Il consumatore campano oggi soffre molto la crisi economica e la sua capacità di spesa si è modificata molto negli ultimi tre anni, ed a conferma di questo le quote del discount sono in fortissima crescita. Come risponde a questa situazione il retailer con le grandi marche?
R: la Campania è in questo momento forse la piazza che soffre di più la crisi in Italia per una serie di fattori: la debolezza cronica ed economica dell’imprenditoria, un grosso peso della disoccupazione giovanile che sta ulteriormente aumentando e favorisce la fuga dei giovani verso altre arre del Paese, e l’invecchiamento della popolazione che non viene, come altrove, compensata dall’immigrazione che va dove c’è lavoro.
Le risposte sono state: innovazione di processo, innovazione di progetto, e la valorizzazione sempre più spinta dell’identità territoriale, sposando lo slogan “alimentiamo la tradizione” e spogliandoci del vestito del gruppo nazionale: abbiamo rivisto l’immagine dei nostri punti vendita caratterizzandoli con colori vivaci, lavorato sull’efficienza, qualità, contatto col consumatore, comunicazione, ci siamo sforzati in ogni direzione.
D: Nello specifico quali saranno gli ambiti di partnership che svilupperete da subito?
R: Gli ambiti saranno diversi, dai progetti su Discount e Cash&Carry, al prodotto a marchio Sigma che perde il nome Sigma e mantiene il logo dell’”omino” diventando compatibile anche con chi, come noi, ha deciso di mantenere la propria insegna. Pur mantenendo il nostro prodotto a marchio che è sicuramente di successo, ci sono delle aree dove la massa critica è fondamentale: pensiamo per esempio alla linea salutistica “Con e Senza”, al primo prezzo, le linee benessere, e a tutte quelle aree di nicchia dove noi, come realtà periferica, fino ad oggi abbiamo preferito non entrare. Con Sigma potremo attingere a quello che hanno fatto e contribuire a dare massa critica. Saremo comunque parte attiva nello sviluppo di questi ed altri progetti.