Pam: GDF contesta 680 milioni di euro di evasione

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    Ventidue persone iscritte nel registro degli indagati, 680 milioni di costi inesistenti, 136 milioni di Iva dovuta, circa 200 milioni fra sanzioni e interessi. Queste le denuncie della Guardia di finanza nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Padova e denominata “Big Screen”. Secondo gli investigatori delle fiamme gialle, la costola veneziana dell’inchiesta, battezzata operazione “Simpliciter”, avrebbe permesso dopo mesi e mesi di accertamenti meticolosi e di riscontri di individuare il motore e di conseguenza il maggior beneficiario della megafrode “carosello”, sviluppata su decine di società fittizie, situate anche all’estero, create appositamente per emettere fatture su operazioni del tutto inesistenti, da imputare quindi in sede di calcolo del reddito quale imponibile soggetto a detrazione d’imposta ( sempre secondo la GDF).I reati contestati a vario titolo ruotano attorno all’associazione per delinquere finalizzata alla infedeltà della dichiarazione che prevede una pena fino a sei anni di reclusione ( sempre secondo la GDF).I controlli documentali eseguiti dai militari del Nucleo di polizia tributaria che in questi giorni hanno trasmesso gli atti all’autorità giudiziaria della Città del Santo hanno riguardato gli anni compresi fra il 2003 e il 2006. Fra i denunciati spiccano i nomi dei due rappresentanti legali del Gruppo Pam che si sono susseguiti nell’incarico nel lasso di tempo in questione: Giovanni Giol, 1929, nato a San Polo di Piave in provincia di Treviso e Arturo Bastianello, nato a Padova nel 1963, subentrato nel 2005 e tuttora in carica.Gli altri venti soggetti coinvolti – aretini, fiorentini, latinensi, napoletani e avellinesi – sono in gran parte le presunte “teste di legno”. Alcuni di loro sono domiciliati oltreconfine, utili a rendere più tortuosa la ricostruzione della filiera delle cosiddette “cartiere”, ovvero fabbriche di fatture false. Il raggio d’azione delle operazioni contestate, da quanto emerso, sarebbe esclusivamente quello della commercializzazione di ingenti quantità di cellulari e computer. In tale scenario il Gruppo Pam avrebbe rivestito il ruolo di “buffer” – vale a dire azienda filtro – comprando e vendendo nel ciclo di distribuzione dei prodotti dall’Italia all’estero, a società situate in Germania, Spagna, Inghilterra e Ungheria. Una vera e propria catena di Sant’Antonio a carattere fraudolento all’interno della quale l’impresa tedesca sarebbe la “cartiera madre”. La GDF sospetta un raggiro piuttosto raffinato che oltre a frodare il fisco, avrebbe permesso – secondo l’accusa – di aggredire il mercato al dettaglio con prezzi decisamente competitivi, in quanto non gravati dall’Iva al momento dell’acquisto, e praticando quindi una concorrenza sleale nei confronti dei diretti competitor nazionali. Adesso la GDF ascrive questi reati fiscali e talvolta penali, però sarebbe meglio andarci piano, visto il passato poco glorioso del loro operato ( caso Valentino Rossi su tutti). Un conto è cosa chiedono, un altro è cosa realmente è stato sottratto alle regole dello Stato. Anche perché è poco credibile che un Gruppo alimentarista come PAM si deve rovinare per vendere cellulari e televisori con 20% dell’IVA in meno. Si vedrà.

    Dott. Andrea Meneghini
    Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it

    17 Commenti

    1. Cito: “Adesso la GDF ascrive questi reati fiscali e talvolta penali, però sarebbe meglio andarci piano, visto il passato poco glorioso del loro operato ( caso Valentino Rossi su tutti). …..Anche perché è poco credibile che un Gruppo alimentarista come PAM si deve rovinare per vendere cellulari e televisori con 20% dell’IVA in meno”. Cosa vorrebbe intendere con quest’ultimo periodo, che dovremmo dubitare della correttezza e della puntualità degli accertamenti della GDF? Anche i grandi gruppi possono rischiare di rovinarsi se il gioco vale la candela e a giudicare dall’entità dell’accertamento valeva e come, tanto alla fine chi ne pagherà le conseguenze saranno solo: i lavoratori e i creditori beffati. Vedremo come andrà a finire…

    2. Ho scritto che dubito del loro operato? L’ho scritto?.. e poi, è vero o non è vero che ad una persona nota come Valentino Rossi gli sono stati addebitati più di 100 milioni di euro per ottenerne….Me lo scriva Lei quanto….dato che è così informato.

    3. No..però ha scritto “visto il passato poco glorioso del loro operato”..e sembra quasi che stia dando più credito al Gruppo Pam che all’indagine della GDF. Se uno che deve al fisco 100 milioni (vedi Valentino) alla fine ne sborsa solo 20 è solo perchè ha fatto ricorso alla conciliazione giudiziale, prevista dal nostro ordinamento, che in questa italietta di serie C finisce sovente per premiare chi tenta di farla franca. Quindi ben vengano questi accertamenti tanto chi è in regola non ha nulla da temere.

    4. Credo che i giudici penali e tributari avranno l’ultima parola sul punto, ricordo che quella che è venuta fuori sui giornali è la tesi, sia pur importante di una parte, PAM con tanto di lettera ai fornitori ha smentito la vicenda.
      Ricordo che in generale tra le somme contestate e quelle effettivamente dovute, non vi è mai corrispondenza, nella quasi totalità per difetto a favore del contribuente.
      Quanto all’italiani di serie a,b,c ricordo come l’Italia abbia uno dei sistemi di tassazione più complessi e complicati al mondo, cosa che non favorisce certo le imprese ed i cittadini italiani, ne nella competizione internazionale ne negli adempimenti quotidiani.

    5. Aldo ha anticipato il mio commento e lo ringrazio. La GDF svolge un ruolo fondamentale e complicato, soprattutto per la complicazione delle regole del Paese, però di fatto una forbice considerevole tra le somme ascritte normalmentendalla GDF e quelle realmente pagate esiste, per non parlare delle questioni legate ad aziende che fatturano nel territorio di San Marino per vendere in quello italiano. Però in generale la considerazione di prudenza sull’operato l’ho scritta perchè, nella pratica, esiste un “adagio popolare”, che però sfido chiunque nella pratica a smentire, che recita che davanti ad un controllo della Finanza sempre bisogna trovare qualcosa per giustificare il tempo perso, poi se chi viene metto sotto osservazione ha ragione, prima deve pagare poi protestare e chissà…caro Luca la colpa è del sistema prima ancora che della GDF, non c’è dubbio, di quell’Italia che spesso fa di tutto per complicarsi la vita, che non appartiene, è vero, alla seria A.

    6. facendo il paragone con valentino rossi paghera 50 milioni di multa la crisi che il gruppo pam sta attraversando negli ultimi due anni e notevole ai gigli in toscana il negozio panorama e stato ridotto al suo posto sono nati ben 14 negozi di varie metrature fra cui un HM di 500mq in una cena di un anno fa un inbottigliatore di vini toscano riferiva di non servire piu il gruppo pam perche non c era modo di riscuotere in questo momento se un azienda porta fatture di unicoop fi in banca gkiele scontano immediatamente se sono della pam non le prendono neanche in considerazione questo qualcosa sull affidabilita vorra dire mie colleghi andavano a comprare materiale elettronico alla pam perche molto conveniente e poi facevano spesa da alcuni mesi cio non succede piu come mai quali saranno i contraccolpi per questa azienda che ha giocato sporco sul mercato della concorrenza se finora aveva seri problemi con l aiutino

    7. Non mi faccio i fatti miei, per cui scusatemi in anticipo, ma Mario scrivere certe cose su un blog, per sentito dire rischi due cose, la prima diciamo poco pericolosa di passare per innafidabile, la seconda più grave, una denuncia per diffamazione e a doverne pagare il danno all’immagine creato oltre alle sanzioni penali.
      in poche parole hai detto che pam è un cattivo pagatore, hai prove al riguardo? non solo ma affermi che faceva dumping perchè evadeva le imposte e che adesso non lo fa più.

      Sei libero di pensarlo, ma scriverlo su un blog è come gridarlo in piazza, rischi che qualcuno sentendoti te ne chieda conto, ma sopraattutto coinvolgi il responsabile del blog per omesso controllo, come un qualsiasi direttore di giornale.
      Ripeto non volevo castrare la tua libertà di pensiero, ma farti riflettere su altri aspetti e conseguenze delle tue affermazioni.

    8. Ridimensionare un ipermercato ENORME come i Gigli di Prato non significa essere in crisi, si tratta di adattare una strategia al fatto che gli iper tirino pochissimo e soprattutto le aree del non-food…
      Sulle altre cose, non so/ non mi esprimo…

    9. Posso dare un consiglio a tutti, soprattutto a quelli della redazione? Il giornalismo serio (ma non solo lui) suggerisce che, quando le fonti della notizia non sono personali o dirette, è meglio citarle. Ciò permette di valutare meglio il peso della notizia sia perché è giusto dare a ognuno il suo sia perché vestirsi delle penne di pavone (lo dico per dire…) può diventare pericoloso (sotto l’aspetto giuridico si può andare incontro a denunce). Ciò non toglie che la notizia dev’essere comunque data e che ne vengano sollecitati commenti, perché in questo modo essa può venire arricchita, si viene sollecitati a vederla sotto aspetti diversi e può fare riflettere sulle le sue possibili conseguenze anche in altri campi (nel mercato, sulla caratteristica della stessa azienda, per esempio).

    10. caro signor aldo se il raccontare di essere stato ai gigli ed aver visto dei cambiamenti e in una cena aver sentito dire di un fornitore di non fornire un cliente perche era lungo con i pagamenti ed aver riportare fatti successi nella propia azienda secondo lei e lesa maesta dovremmo stare zitti e ascoltare quello che gli altri dicono e non rispondere e fare delle cosiderazione sarebbe piu giusto dire che i blog e meglio abolirli e basta poi se mi spiega cose il dumping perche a me sconosciuto ,il direttore di centromarca lamentava che alcune aziende della gdo dilatavano i pagamenti a dismisura anche lui secondo lei non lo doveva dire il conflitto d interessi o il piatto dve si mangia e su cui non si deve sputare molte volte uccidono la lucidita di pensiero

    11. Rispondo ad Aristide e parzialmente ad Aldo: prima di tutto la fonte della notizia non la devo comunicare al lettore ma a chi, successivamente ed in forma solenne me ne faccia richiesta; al di là del fatto che posso citare a memoria almeno 5 quotidiani nazionali che hanno riportato le notizie da me scritte. Aggiungo che nei blog, ad oggi ed in un Paese dove esiste la “libertà di pensiero”, chiunque può esprimere un parere ed ovviamente assumersene la responsabilità senza che il direttore debba necessariamente controllarne la fonte ( non è una testata iscritta in un Tribunale). Però, al di là degli aspetti formali, che la mia Laurea in Legge oramai datata in ogni caso mi porta a considerare sempre, penso che intimare a non dichiarare cose se non sono ultra certificate da carte di provenienza certa sia contrario allo spirito di un blog, che è quello di lasciare dei commenti in assoluta libertà, come voler uscire dalle stanze delle nostre rispettive attività per poter dire a voce alta, come se si fosse a bere un aperitivo per dire ciò che si pensa. Io stesso, se esprimo opinioni attarverso GDONews, lo faccio senza paura e dichiarando che sono mie opinioni. La vicenda di Pam è stata ben pubblicizzata da tutta la stampa nazionale, anche se io ho attinto più dalla stampa locale proprio perchè più a conoscenza, ma ci sono altri casi dove io stesso mi sono assunto dei rischi, come quando ho dichiarato prima di tutti che Esselunga usciva da Selex ( l’avevo saputo il giorno stesso) o quando scrissi su Coop racconti non conosciuti alla generalità degli addetti ai lavori ( nomina del nuovo consiglio di sorveglianza di Coop Italia, per cui mi presi una tirata di orecchie proprio dal Presidente); pertanto che adesso si sollevi un vespaio per una notizia “cotta” mi sembra da un lato eccessivo , ma dall’altro stimolante e divertente. GDONews, per chi non lo avesse ancora inteso, pubblicherà sempre opinioni e pensieri di tutti, critiche comprese per onorare al meglio la sua funzione: essere un organo di informazione ed allo stesso tempo di vivace e spontaneo dibattito sul mondo della GDO.

    12. Gentile DR. Meneghini, avevo premesso che non mi stavo facendo i fatti miei, per cui mi scuso se ho dato l’impressione di volere dettare regole o linee editoriali, volevo solo ricordare che scrivere su un blog non è come parlare agli amici al bar e che qualcuno, legassi il recente caso americano del dipendente licenziato per certi suoi commenti sull’azienda, chiedercene conto.
      Come giustamente lei ha scritto diverso è raccontare rumors o anticipazioni.
      saluti
      Aldo

    13. Non entro in merito alla evasione vera o presunta del Pam , ma negli ultimi anni a fine anno il gruppo Pam emetteva delle fatture all’industria di dubbia regolarita’ ovvero mai concordate . Risultato : contestazione giusta da parte di gran parte dei fornitori con ovvio storno delle fatture ma… nessun tipo di contestazione “per paura” da una nutrita parte di fornitori che hanno pagato e basta o meglio le fatture vengono trattenute dai pagamenti da parte del Pam. Ben venga la FINANZA a fare i controlli incrociati sia all’industria sia alle sedi GDO : vorrei vedere come si giustificano alcuni distributori “stranieri” .

    14. Scusa Informato, potresti spiegarti meglio? La Società non può emettere proprio nulla ai fornitori, non capisco quindi l’espressione “emetteva delle fatture all’industria”.

      Grazie e saluti.

    15. Informato racconta di come la distribuzione in alcuni casi emette fatture per prestazioni non concordate, qualche fornitore non chiede speigazione e paga, altri chiedano ma per paura di ritorsioni pagano altri si lamentano ed ottengono la nota credito, spesso però in questo caso il distributore chiede di non emettere nota di credito ma di cnsiderarlo un anticipo per l’anno seguente, questo perchè il fino primo di queste fatture è quello di sistemare i conti economici di fine anno.

    16. Grazie ad Aldo per aver “tradotto” il mio intervento al 100%. Mi meraviglio che qualcuno si meravigli di quello che affermo , pochi ne parlano perche’ c’e un clima di paura ogni giorno ogni mese ogni anno siamo ai ricatti : se non paghi le voci extra ( che non hanno nulla che fare con la normale contrattazione ma hanno i nomi piu disparati ) ti sbattono fuori dagli assortimenti , questa e’ l’impostazione dei Francesi copiata da alcune catene Italiane note a tutti .
      E’ ora di incominciare a “registrare” gli incontri per avere delle prove in mano perche’ prima o poi qualche denuncia parte.

    17. oppure fare una segnalazione all’antitrust con tanto di copia di contratto e fatture non concordate.
      si chiama abuso di posizione dominante.

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