Sono poco confortanti i dati sulle vendite al dettaglio di settembre: a comunicarlo è l’Istat. Secondo l’Istituto di statistica il commercio ha subito una contrazione dello 0,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso e dello 0,2% rispetto ad agosto. Il dato tendenziale è il peggiore da marzo 2006. Le perdite maggiori si sono registrate nelle imprese operanti su piccole superfici, dove la flessione delle vendite è stata dell’1,2%, mentre nella grande distribuzione c’è stato un incremento dello 0,3%. Nei primi nove mesi di quest’anno il valore delle vendite è invece cresciuto dello 0,5%: nella Gdo è aumentato dello 0,7% e nelle piccole superfici dello 0,2%. Hanno tenuto i prodotti alimentari e non alimentari, in crescita dello 0,5 e dello 0,3%. A settembre tutte la grande distribuzione ha registrato deboli variazioni positive, tranne gli hard discount che hanno subito una flessione dell’1,6% rispetto all’anno d’oro 2006.
Gli incrementi più interessanti hanno riguardato gli ipermercati e i grandi magazzini (+1%). Da gennaio a settembre invece 2007 la crescita ha riguardato proprio gli hard discount (+2%), mentre gli ipermercati hanno segnato la crescita più contenuta (+0,4%).
In media, sempre a settembre, i prodotti non alimentari hanno avuto variazioni negative; un andamento che non ha riguardato calzature, articoli in cuoio e da viaggio (+1,2%) e abbigliamento e pelliccerie (variazione nulla).
Le flessioni più marcate sono state invece per informatica, telecomunicazioni e telefonia (-2,3%) e foto-ottica e pellicole (-2%).
Nel periodo gennaio-settembre tutti i prodotti hanno segnato un aumento delle vendite; fanno eccezione informatica, telecomunicazioni, telefonia (-0,5%) e prodotti farmaceutici (-0,3%).
Per quanto riguarda le zone geografiche, ci sono variazioni negative in tutta Italia, ad eccezione del Nord-ovest (+0,1%). La diminuzione più accentuata ha riguardato il Centro (-1,7%).