Cosa si cela dietro le dimissioni di Mark Schneider dal ruolo di Amministratore delegato del più grande gruppo alimentare del mondo, Nestlé? In realtà, nulla di inaspettato: l’ultimo anno ha visto un drastico calo del valore delle azioni del Gruppo (-14%), che ha portato Schneider a rassegnare le sue dimissioni. La Nestlé, come molte altre grandi aziende, ha attraversato un periodo difficile, caratterizzato da un’alternanza di sfide significative a partire dalla pandemia di Covid-19.
Il nuovo amministratore delegato, Laurent Freixe, francese, già vicepresidente esecutivo di Nestlé e responsabile delle attività in America Latina, lavora all’interno della multinazionale svizzera da quasi 40 anni.
La sua nomina rappresenta dunque una scelta di continuità da parte del Consiglio di amministrazione. Nonostante la preoccupazione per l’andamento delle azioni di Nestlé, questa continuità non sembra allarmare gli operatori di mercato.
Nestlé ha dichiarato che Schneider ha contribuito a modellare il portafoglio aziendale, concentrandosi su categorie a elevata crescita, come gli alimenti per animali domestici, il caffè, la salute e la nutrizione. Questi ultimi settori, in particolare salute e nutrizione, rappresentano le aree su cui Nestlé sta puntando con maggiore determinazione, nonostante gli imprevisti che hanno contribuito a minare la fiducia in Schneider, come l’integrazione fallita del sistema IT che ha causato ritardi nell’approvvigionamento di vitamine e integratori.
In sostanza, non ci saranno cambiamenti significativi all’interno del gruppo. Il portafoglio di Nestlé è solido, e l’azienda necessita solo della fiducia dei mercati internazionali per riprendere slancio e puntare verso nuovi obiettivi.