Il precedente comunicato di Rational spiegava quanto l’Intelligenza artificiale stia portando a sviluppi positivi e opportunità di miglioramento in tutti i settori, nonostante questo non possiamo trascurare le sfide e i potenziali impatti negativi dell’AI sull’economia, soprattutto in termini di mercato del lavoro. Uno degli argomenti più dibattuti resta il modo in cui l’AI potrebbe sostituire il lavoro umano. Secondo un rapporto dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), circa il 14% dei posti di lavoro in 21 Paesi è ad alto rischio a causa dell’automazione. «Dobbiamo mantenere un occhio critico sulla tecnologia» sostiene Oliver Feiler, responsabile della Market Intelligence di RATIONAL. È importante notare che l’AI non sostituisce l’intelligenza umana, ma la completa. Sebbene l’AI sia in grado di svolgere alcuni compiti in modo più rapido e preciso rispetto agli esseri umani, non ha ancora la comprensione complessa, la creatività e la percezione emotiva che caratterizzano l’intelligenza umana, pertanto, quando si tratta ad esempio di creare ricette, resta fondamentale affidarsi alla creatività e alle competenze di uno chef; ma può sicuramente offrire il giusto supporto nel caso di carenza di lavoratori qualificati.
Se da un lato l’AI può aiutare a svolgere o ad agevolare alcuni compiti, Oliver Feiler ritiene che il maggior potenziale dell’AI risieda nella gestione dei dati. «La velocità con cui l’AI può raccogliere, fornire e analizzare i dati è già oggi impressionante. Un esempio di applicazione reale lo troviamo nella manutenzione e nell’assistenza delle attrezzature da cucina, dove è già possibile prevedere i guasti imminenti ancora prima che si manifestino. Grazie all’AI integrata ai sistemi di cottura RATIONAL, il ristoratore e/o il tecnico dell’assistenza vengono avvisati e viene proposta la soluzione, ad esempio la sostituzione delle parti usurate. I guasti dovuti all’usura possono quindi essere ridotti al minimo, se non addirittura evitati del tutto. In questo modo si risparmiano tempo e denaro».
In futuro questa soluzione sarà più richiesta che mai perché da un lato i prodotti stanno diventando sempre più complessi e, dall’altro, c’è già una carenza globale di tecnici in grado di effettuare riparazioni e servizi con breve preavviso. In futuro, l’intelligenza artificiale sarà in grado di indicare in modo rapido ed efficiente le soluzioni per tutti i codici di errore a tutti i tecnici presenti sul posto e forse anche al ristoratore.
Nel complesso risulta evidente che il potenziale di sviluppo dell’intelligenza artificiale nei settori alberghiero e gastronomico sia elevato, ma pone anche delle sfide. La risposta migliore si trova senza dubbio nella capacità di bilanciare al meglio opportunità e sfide, integrando con attenzione l’AI nelle operazioni esistenti non prima di aver effettuato regolari valutazioni critiche che possano massimizzarne i benefici e minimizzarne i potenziali rischi.