Si è tenuto il 28 novembre presso l’auditorium del Museo dell’Ara Pacis di Roma, l’evento di chiusura della terza edizione della Community Retail 5.0, la piattaforma di confronto multi-stakeholder attivata da The European House – Ambrosetti nel 2021, per l’elaborazione di scenari, strategie e politiche per il settore del Retail Specializzato in Italia. L’edizione di quest’anno intitolata “L’Italia del cambiamento: il Retail 5.0 per la crescita e la competitività del Paese” ha messo in evidenza le sfide più urgenti per il settore del commercio al dettaglio: transizione sostenibile, attrattività e competitività e gestione delle risorse umane.
L’Italia si trova ad affrontare un contesto economico e sociale definibile come “perma-crisi”, ovvero un periodo prolungato di instabilità e insicurezza. In questo contesto il settore del Retail Specializzato è nel mezzo di una “tempesta perfetta”. L’incremento dell’inflazione sta generando un forte impatto sui consumi delle famiglie italiane, con effetti asimmetrici a discapito delle famiglie meno abbienti: la spesa incomprimibile pesa 20 punti percentuali in più sul bilancio familiare del quintile di italiani meno abbienti rispetto ai più benestanti (76% vs. 56%). Inoltre, alcune sfide di lungo periodo, prime fra tutte la transizione sostenibile e la trasformazione digitale, richiedono un ripensamento delle strategie di breve e medio periodo per evolvere sempre più verso un modello omnicanale, circolare e inclusivo.
Alla luce della sua natura di front-end diretto del consumatore, il Retail ha tutte le risorse per reagire efficacemente al contesto di crisi attuale. Grazie alla prossimità spaziale e relazionale e alla vicinanza ai bisogni del consumatore, i retailer sviluppano una conoscenza diretta e approfondita delle necessità e preferenze dei cittadini ed hanno la possibilità di dispiegare e rendere operativo un cambio di visione che veda le persone come il punto di riferimento di un tessuto civile e di un contesto economico in rapida trasformazione, secondo il modello della “Società 5.0” che pone le persone al centro, come punto di riferimento del tessuto civile ed economico.
Il Retail Specializzato rappresenta infatti uno dei settori di rilevanza strategica per il Paese come ha evidenziato Valerio De Molli presentando i 10 Messaggi Chiave del Rapporto Strategico Retail 5.0: “Se fosse un unico settore, quello del Retail Specializzato sarebbe il 1° su 99 censiti per fatturato con 241,5 miliardi di Euro di Valore Aggiunto considerando anche la manifattura attivata (14% del PIL italiano) un valore comparabile al PIL della Repubblica Cieca e doppio del PIL dell’Emilia-Romagna. Grazie alle filiere di fornitura e sub fornitura, il settore del Retail Specializzato attiva un importante impatto diretto, indiretto e indotto sui territori italiani, dal punto di vista economico e occupazionale. Per 100 Euro di Valore Aggiunto generato nel Retail Specializzato viene abilitata la creazione di ulteriori 110 Euro nel resto dell’economia. Sono dati che testimoniano il peso economico e sociale di un asset fondamentale per il nostro Paese.
La rilevanza strategica del settore è stata valorizzata anche da Lucia Albano, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha evidenziato la missione della Community: “La Community Retail 5.0 ha una visione chiara e unitaria per il settore del Retail Specializzato. È un elemento di forza su cui puntare per la crescita e modernizzazione di un settore che già riveste un ruolo strategico per il Paese: con 481,5 miliardi di Euro di fatturato generato e 8,9 miliardi di Euro di investimenti sui territori italiani, attiva 241,5 miliardi di Euro di Valore Aggiunto considerando anche la manifattura attivata (14% del PIL italiano) e circa 2,6 milioni di occupati. Il Governo è consapevole delle esigenze del comparto e sta lavorando per dare sostegno alle imprese utilizzando in maniera complementare la legge delega fiscale, la legge di Bilancio e il PNRR. Vogliamo sostenere i consumi attraverso la manovra, diminuire la pressione fiscale con la riforma del fisco e sostenere l’occupazione e gli investimenti attraverso 12 miliardi di fondi PNRR destinati alle imprese”.
Ciononostante, il settore del Retail Specializzato non è riconosciuto come un’unica filiera industriale e l’Italia non ha un Ministero dedicato al Commercio, né un direttorato specifico all’interno di un Ministero. Per questo motivo, la Community Retail 5.0 ha elaborato l’“Agenda per l’Italia” che si fonda sulla necessità di definire una Strategia Nazionale per la filiera del Retail Specializzato, che metta a sistema i contributi di tutti gli attori di business e politico-istituzionali, per dispiegare a pieno potenziale della filiera.
Tra le sfide per il futuro, la transizione ecologica è la priorità assoluta per 7 giovani su 10 e 6 imprese su 10. Il Retail Specializzato opera all’interno di una filiera lunga e complessa, agendo da «cerniera» tra produzione e consumo, ed ha l’opportunità di esercitare un ruolo di primo piano nell’educazione e sensibilizzazione, promuovendo l’adozione di stili di consumo più sostenibili e circolari da parte dei consumatori che nel 36,5% dei casi non ripara i propri beni quando si rompono e non acquista prodotti di seconda mano nel 70% dei casi.
Allo stesso tempo, affermarsi come datore di lavoro affidabile e attento alle esigenze e competenze dei lavoratori è un’altra sfida di primaria importanza per gli operatori del settore chiamati a promuovere un nuovo paradigma “People in Retail 5.0” che ponga al centro del proprio modello di sviluppo le persone e i loro bisogni. In un mercato del lavoro caratterizzato dalla più elevata incidenza di NEET (giovani che non studiano e non lavorano) e da un sistema di transizione scuola-lavoro che non funziona adeguatamente, i Retailer riscontrano diverse difficoltà nell’individuare i profili di cui hanno bisogno: carenza di personale con le competenze ricercate (64%), orari di lavoro ritenuti pesanti (41%) e mansioni ritenute poco attrattive (31%). La risposta è investire nella competenza del personale per affermare il nuovo paradigma di «Human Retail», che metta al centro il benessere dei consumatori: secondo i risultati della survey di The European House – Ambrosetti, per il 38% degli italiani la presenza di personale esperto e in grado di fornire supporto e indicazioni contribuisce significativamente alla scelta del punto vendita.
In questo senso Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha voluto evidenziare l’importanza delle competenze e della formazione dei futuri lavoratori, anche per il settore del Retail, sottolineando che: “In un contesto dove gli scenari produttivi e le esigenze educative, culturali e professionali delle giovani generazioni si evolvono rapidamente, è fondamentale che ci siano percorsi formativi diversificati. Oltre all’istruzione liceale, è essenziale proporre alternative valide, come percorsi di specializzazione tecnica che offrono reali opportunità di inserimento lavorativo agli studenti. In questo contesto, la riforma degli istituti tecnici, basata sul modello 4+2, assume un’importanza cruciale perché mira ad elevare il livello dell’istruzione tecnica e professionale, integrandola efficacemente con il mondo del lavoro e dell’impresa. Il Ministero sta affrontando inoltre sfide significative, come quella del contrasto alla dispersione scolastica, attraverso riforme di grande rilievo, tra cui quella sull’orientamento e il piano Agenda Sud, ideato come risposta strategica all’abbandono degli studi e alla riduzione dei divari territoriali. Per il potenziamento delle competenze abbiamo stanziato ingenti risorse per le materie STEM e anche per la transizione digitale. I giovani devono essere formati non solo nell’uso della tecnologia, ma anche nella comprensione critica contribuendone allo sviluppo. Le competenze digitali sono un elemento chiave per tanti settori, anche per il Retail”.
Il Forum Retail 5.0 si è rivelato un’occasione cruciale per gli stakeholder del settore, promuovendo la collaborazione e la condivisione di idee innovative al fine di delineare un futuro sostenibile, inclusivo e tecnologicamente avanzato per il comparto. È già riconfermato il percorso 2024 della Community Retail 5.0 che entrerà nella sua quarta edizione, con il Forum finale previsto per il 21 novembre prossimo a Roma.
Alla discussione, moderata da Cristina Lazzati (Editor in Chief, MarkUP), hanno anche preso parte i rappresentanti delle Istituzioni del Paese, Lucia Albano (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze) e Paola Frassinetti (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito), i Vertici delle aziende Partner della Community Retail 5.0, Andrea Scozzoli (Chief Corporate Development, Unieuro; Presidente, AIRES), Alessandro Bracci (Amministratore Delegato, Teddy Group), Laura Gabrielli (Amministratrice Delegata, FG Gallerie Commerciali), Francesco Pinto (Chairman e Co-founder, Yamamay), Alessio Gruffé (Managing Director Italia, SES-Imagotag), Corrado Cagnola (Amministratore Delegato, KFC Italy), Fabrizio Mantovani (Member of Advisory Board, Franchising Development, Kasanova), Emanuele Cosimelli (Country Manager Finance, MediaWorld), oltre a Danilo Bonato (Direttore Generale, Erion), Davide Rossi (Secretary General e Managing Director, EuCER Council), Eleonora Graffione (Presidente, Associazione Donne del Retail; Presidente e Amministratrice Delegata Coralis), Benedetta Brioschi (Associate Partner e Responsabile Scenario Food&Retail e Sustainability, The European House – Ambrosetti) e Valerio De Molli (Managing Partner e CEO, The European House – Ambrosetti).