Citra è la realtà vitivinicola più importante d’Abruzzo, è tra le cooperative di settore più grandi d’Italia, nel corso di questo anno, il 2023, sta celebrando con una serie di attività il suo 50esimo anniversario e dopo i festeggiamenti nella data del compleanno aziendale, il 27 marzo, gli eventi realizzati a Verona in occasione del Vinitaly e quelli tenutisi durante l’arco estivo, ora, ad inizio vendemmia, e soprattutto in ottica della chiusura commerciale dell’anno fa il suo debutto ufficiale la rinnovata brand-line NIRO, da posizionamento Premium in GDO.

Il Direttore Generale, Fabio De Dominicis ci tiene a condividere ed analizzare gli attuali trend: “Oggi, sono in costante cambiamento gli stili, le abitudini di consumo del vino, ondeggiano tra le tendenze consolidate, un po’ autoreferenziali, tipiche del comparto enologico e le nuove dinamiche digitali, per cui, è sempre più importante che già dal packaging il consumatore possa percepire la qualità e l’anima del prodotto, e, di conseguenza, le etichette devono raccontare, svelare il terroir, la storia, la brand identity, oltre che il corretto posizionamento.

Ed è proprio in quest’ottica la volontà aziendale di rilanciare NIRO, i nostri vini premium per il canale moderno, in modo da consolidare i clienti storici e soprattutto andare a conquistare le nuove generazioni, sempre più attenti all’abbigliaggio delle bottiglie”.

La nuova linea NIRO si presenta nitida, moderna ed elegante, capace di catturare l’attenzione del consumatore di fronte allo scaffale.

Il punto di forza del restyling realizzato è la chiarezza d’impatto, si rimane rapiti  dalla massima leggibilità delle scritte ed il connubio tra la semplicità del lay-out grafico d’insieme e la ricercatezza e raffinatezza dei particolari.

Pina D’Eusanio, Creative Designer del gruppo Citra, ci spiega: “La scelta della carta per le etichette è ricaduta sulla Cotton Touch barrierata, è molto porosa al tatto, è sinonimo di naturalità, in cui spiccano, ancor più, le varie lavorazioni tecniche utilizzate per impreziosire le scritte, quali: lucidatura UV e rilievo Braille, per rendere la scritta NIRO attraente, ma soprattutto per cercare di riprodurre l’effetto che si ottiene solo con l’affinamento, l’evoluzione del vino nelle barrique, laddove l’acido tartarico amalgamandosi con sali di potassio o di calcio, in un ambiente fresco come le botti di legno, favorisce la formazione di cristalli tartarici, che colpisco l’occhio umano per la loro ammaliante lucentezza”.

Come evidenziano i Direttori Commerciali per l’Italia, Rocco Cipollone e per l’export, Donato Nasuti: “tutto il restyling della linea è incentrato su questa particolare finezza, la scritta NIRO, su tutte le referenze, riproduce l’effetto brillante e spessorato a balzi sfalsati che si crea all’interno delle botti con il passare degli anni ed il vino si materializza e si fonde con le pareti di legno, creando uno sfolgorio di luci, colori, sensazioni tattili, come se il vino indossasse un smoking di velluto,  con revers di raso.

E proprio questo l’effetto che abbiamo cercato di riprodurre, di replicare in etichetta frontale in modo da catturare non solo l’attenzione visiva del consumatore, ma incuriosirlo, indurlo a prendere la bottiglia, toccare con mano questo effetto tattile e chiedersi il significato”.

A rimarcare maggiormente questa trasformazione che madre natura attua nell’evoluzione del vino, il nome Niro, infatti , ci sottolinea Giuseppe Colantonio, Marketing Manager, “nei secoli scorsi, in terra d’Abruzzo, soprattutto il Montepulciano, a fronte del suo colore scuro, veniva identificato come “Vino Nero”, vino di gran struttura e ricchezza organolettica, per questo la nostra scelta aziendale di identificare tutta questa linea di posizionamento Premium, composta da 5 referenze (Montepulciano, Cerasuolo, Pecorino, Passerina e Cococciola) solo ed esclusivamente vitigni autoctoni con il nome “NIRO”, d’impatto, facilmente pronunciabile e memorizzabile, due sillabe “NI-RO” che dovranno rendere riconoscibili in modo immediato vini abruzzesi di alta qualità”.