La crisi della IDM? Nella categoria del dolciario da ricorrenza sembra si lecchino le ferite

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“La situazione è difficile, al momento le nostre industrie, espressione di grandi marche, sono ancora troppo concentrate a leccarsi le ferite e concentrate far passare questa pasqua che immagino sarà flash, insomma stiamo navigando a vista.” questa la dichiarazione di Luca Ragaglini della Unione Italiana Food al recente webinar CIBUS LAB andato in onda LIVE su Linkedin nei canali di Cibus Fiere Parma e GDONews che ha affrontato il tema delle ricorrenze.

Il Natale, di fatto, ha portato ad una crisi delle vendite di pandori e panettoni che, secondo lo stesso Ragaglini, sono passate dalle 80 mila tonnellate nel 2018, alle 70 mila nel 2021 per arrivare nel 2022 a 59 mila tonnellate. Eppure i consumatori, seppur preoccupati come una Ricerca di Istituto Piepoli – pubblicata nell’evento – ha evidenziato, continuano indicativamente a consumare come in passato, forse migrando maggiormente da un’insegna all’altra e da un’offerta ad un’altra.

Qual è, allora, la causa di un risultato così negativo nelle vendite dei lievitati da ricorrenza, tale da far preoccupare i produttori al punto di non voler partecipare al consueto evento organizzato dall’importante società fieristica nazionale?

Il dato più evidente, emerso durante il confronto tra i manager (presenti anche Gabriele Nicotra, direttore generale di Decò Italia e Camillo Serena, responsabile marketing e vendite di Flamigni Alimentari), è quello di una sostanziale diminuzione degli effetti della pressione promozionale da parte della GDO, che il moderatore Meneghini ha definito, durante la trasmissione, una droga: questa la causa della sostanziale diminuzione dei volumi delle vendite.

“La situazione si è normalizzata, prima c’era un eccesso” ha ammesso Luca Ragaglini “questa è una situazione più normale, che se dovesse perdurare deve portare ad una riorganizzazione dei nostri soci”

Insomma, ciò che sta iniziando a caratterizzare le vendite del mass market retail in questa nuova epoca storica, dove la IDM non si può difendere in modo efficace da MDD e Discount senza lo strumento delle promozioni, si è rivelato in tutta la sua cruda realtà nella ricorrenza del Natale appena conclusa.

Chi ci rimette sono i volumi delle vendite che scendono ad doppia cifra, riportando le vendite alla loro “vera” realtà.

Lo stesso Gabriele Nicotra, conosciuto non certo per essere un sostenitore di politiche High Low sugli assortimenti, ha affermato: “Le attività promozionali hanno fatto in modo di non dare al consumatore il giusto apprezzamento verso un prodotto di qualità” che in ogni caso continua ad essere conveniente dato che, ha concluso il manager di Decò Italia ” l’incremento del prezzo medio al kg di pandori e panettoni è cresciuto di circa il 30% in questa campagna, anche per effetto della continua attenzione dei consumatori verso i prodotti premium che, nonostante ciò, presentano un prezzo al pubblico ancora molto più basso dei prodotti da pasticceria”.

Nel webinar sono stati pubblicati i dati di IRI sulle vendite da ricorrenza dello scorso Natale, è stata presentata la ricerca svolta da Istituto Piepoli prima che consumatori iniziassero gli acquisti di Natale e, infine, i manager presenti hanno anche commentato alcune interessanti slides del recente Rapporto Coop (Winter Edition) sul sentiment dei manager del mondo retail e quelli del mondo della produzione sugli effetti dell’inflazione  nel 2023.