I raccolti mondiali di caffè per il 2014-15 dovrebbero diminuire del 3,3% per assestarsi a quota 141,9 milioni di sacchi da 60 kg. Sono le ultime stime dell’Ico, l’International Coffee Organization, secondo cui il settore dovrebbe accusare un deficit di offerta di almeno 8 milioni di sacchi. Le notizie di una maggior disponibilità non sembrano aver dato vigore al mercato. A Londra e a New York, infatti, i contratti a termine sul caffè arabica e quelli sulla qualità robusta si sono decisamente indeboliti.
Quanto alla stagione 2015-16 l’Ico non ha voluto sbilanciarsi, ricordando che è ancora troppo resto per fare previsioni produttive. Le uniche indicazioni sono state quelle di un possibile recupero in Perù – dove sembra aver avuto successo la battaglia contro il leaf rust (un fungo che danneggia gli arbusti) – e Indonesia, sempre che le condizioni climatiche restino favorevoli; per il Brasile, il leader incontrastato del settore, di temono invece rallentamenti.
Per quanto riguarda il Brasile, giusto ieri sono arrivate le ultime stime dell’agenzia governativa locale Conab: i raccolti per il 2015-16 dovrebbero raggiungere quota 44,28 milioni di sacchi da 60 kg, un livello che si pone nella fascia bassa del range (44,1-46,6 milioni di sacchi) indicato in gennaio. Se la previsione dovesse risultare giusta, il raccolto del paese sudamericano sarebbe inferiore a quello danneggiato dalla siccità dell’annata precedente (45,3 milioni di sacchi). Potrebbe essere quindi il peggiore delle ultime cinque annate. Da ricordare che a inizio mese la Neumann Kaffee Gruppe aveva parlato pe r il 2015-16 di raccolti ben superiori (47,3 milioni di sacchi).
Nel dettaglio – prosegue Conab – i raccolti di caffè arabica (quello maggiormente esportato) dovrebbero ammontare a 32,9 milioni di sacchi, contro i 32,3 del 2014-15, mentre quelli di “conillon” (il robusta locale) sono indicati a 11,40 milioni (erano 13 milioni nell’annata precedente).
Fonte : Il Sole 24 ore