Oltre il 90 per cento del patrimonio delle Coop operaie è stato prenotato dai big della grande distribuzione (Coop NordEst, Conad e Despar in primis) nell’asta svoltasi nello studio dell’avvocato Maurizio Consoli. Gli introiti andranno a coprire i rimborsi promessi ai soci, con un recupero dei loro risparmi superiore all’80%
TRIESTE Tutto il patrimonio delle Coop operaie tra beni immobili e rami d’azienda (quasi tutto per la precisione, nell’ordine del 90-95%, dato che al momento risultano ancora formalmente scoperti certi negozi, ma solo alcuni tra i più piccoli) è stato prenotato dagli annunciati “players” della grande distribuzione (Coop Nordest, Conad e Despar soprattutto) che hanno partecipato con i propri delegati, avvocati e manager, all’asta andata in scena dal primo pomeriggio a sera inoltrata di mercoledì nello studio dell’avvocato Maurizio Consoli, l’amministratore giudiziario delle stesse Coop operaie.
Le procedure di gara, di cui non sono stati ancora resi noti i dettagli, hanno consentito di dichiarare sostanzialmente “venduta” la stragrande maggioranza del patrimonio delle Coop operaie. Sostanzialmente e non ancora formalmente in quanto le assegnazioni definitive saranno effettuate nei prossimi giorni e i rogiti di compravendita veri e propri saranno firmati alla presenza di un notaio dal 15 giugno in poi, cioè dal momento in cui sarà stato nominato dal Tribunale, nell’udienza di omologa del concordato prevista proprio per il 15 di questo mese, il commissario liquidatore.
L’esito della gara di ieri dovrebbe consentire all’avvocato Consoli di rispettare l’obiettivo prefigurato ai soci prestatori nel suo piano concordatario, quello cioè di un recupero dei loro risparmi superiore all’80%.