Circa un mese fa sono entrate in vigore le nuove norme sulle etichette che hanno recepito il Regolamento Europeo 1169/2011. Le nuove norme avrebbero dovuto tutelare maggiormente il consumatore, nelle intenzioni originarie del legislatore, ma di fatto oggi la Distribuzione italiana ed una parte dell’industria si sentono parte lesa di un provvedimento che, a loro dire, limita la trasparenza nel conoscere la provenienza di un prodotto acquistato (lo stabilimento di provenienza) e quindi, sempre a loro modo di intendere il Regolamento, arriva ad essere una minaccia contro il Made in Italy ad opera delle multinazionali del Food.
Andiamo per ordine: il 14 Dicembre si è avuta attuazione del Regolamento 1169/211 che ha abrogando una serie di precedenti Regolamenti e mettendone assieme altri (etichettatura dei prodotti alimentari con quelli dell’etichettatura nutrizionale)ha nuovamente disciplinato il tema delle etichette affinché il consumatore riceva informazioni essenziali, leggibili e comprensibili per effettuare acquisti consapevoli.
La norma prevede infatti che i tutti i prodotti alimentari (salvo le bottiglie di vetro destinate a essere riutilizzate; gli imballaggi di piccole dimensioni; l’etichettatura nutrizionale degli alimenti di cui all’allegato V; le bevande con contenuto alcolico superiore all’1,2 % in volume)debbano avere determinate caratteristiche:
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